Tornando a noi, partiamo subito con il sottolineare che l’Unione Europea non è Nazista, nè fascista nè altro, bensì, per usare le parole di Herbert George Wells, socialista Fabiano (sulla Fabian Society si consiglia il testo magistrale di Davide Rossi intitolato “Dalla Fabian Society alla pandemia” e avere così un’idea chiara e precisa sull’argomento di estrema attualità), membro dell’ordine ermetico della Golden Dawn e tra i padri del mondialismo moderno, nel suo saggio che è alla base della creazione dell’UE intitolato “Il Nuovo Ordine Mondiale – L’unione dell’Europa” vecchio di oltre settant’anni, tratto dal capitolo “Il socialismo inevitabile”, così recita: “In Europa Occidentale, la dissoluzione e la spinta verso la socializzazione progredisce a salti e balzi.”

Succesivamente, così prosegue: “Abbiamo bisogno di una Rivoluzione che sia ben sbandierata. La nostra Rivoluzione deve essere diffusa in ogni modo possibile. Dovremmo ben presto accettare la sovietizzazione al modello russo, a meno che non si sia in grado di produrre una collettivizzazione migliore.” E ancora: “Questa nuova e completa Rivoluzione che è l’unione dell’Europa e che stiamo osservando può essere davvero descritta con poche parole. Si tratta di socialismo mondiale palese, scientificamente pianificato e diretto, più una sostenuta insistenza nei confronti della legge, una legge basata sull’abbondante, quanto più geloso, risentimento concepibile dei personali Diritti dell’Uomo, la più completa libertà di parola, critica e pubblicazione e la zelante espansione del sistema educativo secondo la sempre crescente domanda del nuovo ordine.”

L’unione dell’Europa è stata un vero e proprio attacco al vecchio continente, il quale si è concretizzato con il passare dei decenni. L’obiettivo era quello di assoggettare l’Europa al potere degli USA (i quali sono essi stessi una pedina dei banchieri, la più importante insieme alla Russia) subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, e adottare poi una moneta unica che fungesse da strumento di controllo diretto e globale dell’intero continente. Cioè, in poche parole, se prima dominavano attraverso le banche centrali di ogni paese, con l’euro e la BCE hanno accentrato poi ancora di più il potere. La BCE infatti, è una filiale della Federal Reserve.

Anche in questo caso, credo sia fondamentale comprendere alcuni passaggi che spiegano esattamente la ragione per la quale si è arrivati a dove siamo oggi, senza dimenticare che, come predetto dallo stesso Wells, ai giorni nostri, stiamo assistendo al lento smantellamento dell’UE per il trapasso al sistema socialista identificato nella UERSS o meglio ancora EURSS – Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, titolo tra l’altro del saggio di Vladimir Bukovskij e Pavel Stroilov che suggerisco caldamente di leggere. EURSS che poi non è altro che Eurasia. E non va dimenticato che dietro a tutto questo ci sono sempre loro, i grandi banchieri internazionali, i fantocci come Putin, Biden, Trump, Zelens’kyj, Macron, Meloni, Xi Jinping e tutti gli altri non hanno alcuna voce in capitolo. A fronte di coloro che propagandano la tanta acclarata deglobalizzazione, ricordo che siamo nel pieno del Mondialismo. La globalizzazione è stata progettata per fare da apripista al Mondialismo stesso, come dimostra Mario di Giovanni nel saggio intitolato “Indagine sul Mondialismo – il diavolo probabilmente”. Questo sarà un tema che verrà approfondito in un altro articolo.

Daniele Proietti, ricercatore e saggista italiano, scrisse un testo intitolato “Kalergi – il conte genocida”. Questo volumetto integra perfettamente quello che rappresenta il come e il perchè dell’unione dell’Europa e lo prendiamo in esame perchè reputo che sia tra i più esaustivi sulla materia. Cominciamo da questo passaggio: “L’attacco al vecchio continente e alla sua gente, univoco nel suo intento conclusivo, si può dividere in tre sfere, e solo grazie alla caparbietà e all’assoluta assenza di opposizione, il potere ha potuto accuratamente occuparsi in egual misura di tutte queste ultime. Partiamo dal primo di questi tre ambiti parlando dell’Organizzazione delle Nazioni unite, che può essere identificata come uno degli organismi responsabili della nostra condizione attuale. Questa entità, la cui fondazione è avvenuta il venticinque aprile del 1945 tramite una Conferenza Internazionale tenutasi a San Francisco, vede l’adesione formale, ad oggi, di ben 193 stati, ovvero di quasi la totalità delle Nazioni esistenti sulla Terra. Due mesi dopo, il ventiquattro ottobre, entrò in vigore lo statuto del nuovo organo internazionale, nel quale vengono identificati i seguenti propositi fondativi:

1) Mantenere la pace e la sicurezza internazionale;

2) Promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare a una rottura della pace;

3) Sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l’autodeterminazione dei popoli;

4) Promuovere la cooperazione economica e sociale;

5) Promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;

6) Promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti;

7) Promuovere il rispetto per il diritto internazionale.

Tale Statuto, pieno di parole belle, concilianti e artificiose a una prima lettura superficiale, se interpretato nella giusta maniera non è altro che la riproposizione in chiave politico-economica di quello che l’associazione Paneuropa e il manifesto di Ventotene proponevano in chiave più prettamente ideologica.”

Si ricorda che L’ONU è un’emanazione diretta del Council on Foreign Relations americano, detto anche CFR (sul quale ho scritto un articolo a parte); per essere precisi, una sua creazione.

Proietti poi, così continua: “C’è da considerare poi che ogni singolo punto è stato perseguito secondo i voleri deli grandi banchieri internazionali e della massoneria.” Ma non finisce qui: “Le controversie internazionali e le dispute economiche, a cui viene fatto esplicito riferimento, sono sempre stati volte a mantenere intatto il dominio delle grandi famiglie che rappresentano il fulcro del capitalismo mondiale, sul continente europeo. Allo stesso modo, spesso e volentieri, il diritto internazionale ha finito per premiare, ogni volta si sia presentata una questione da dirimere, la parte in campo più forte. Se questi punti sono stati sfacciatamente strumentalizzati ce n’è uno che è stato completamente disatteso e mai attuato Ci riferiamo al punto tre, dove si parla di una promozione del concetto di autodeterminazione dei popoli, in realtà mai perseguito e sempre osteggiato perché in perfetta antitesi con la definizione di mondialismo. All’Europa e al suo popolo non è permesso di autodeterminare il proprio destino nemmeno come continente, figuriamoci quanto siano limitate le sovranità nazionali dei singoli stati. Proprio per avere un’idea di quanto esse siano state limitate nel tempo nominiamo e descriviamo gli altri organismi internazionali che nel tempo progressivamente hanno affiancato la propria azione distruttrice dell’identità europea a quella dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Se l’Europa e gli Stati Uniti avevano legato il proprio destino tramite l’istituzione di un organismo come la Nato, all’interno del Vecchio Continente i governi delle Nazioni iniziarono una politica di scomposizione totale del quadro politico e sociale, premessa fondamentale per rendere la nostra una terra priva di identità culturale e nazionale all’interno di un contesto che in precedenza, era autodeterminato. La creazione di strutture sempre più imponenti ma senza alcuna anima e identità, unita a misure come l’abolizione dei dazi, che prefigurano a un successivo abbattimento delle frontiere, hanno avuto il risultato di rendere l’Europa si un soggetto unico ma debole perché lontana dai suoi cittadini, dalla sua storia, dalla sua cultura e dalla sua tradizione.”

Credo sia giusto, in conclusione, specificare che chi sta fomentando per far sì che le persone abbraccino l’Eurasia, vuole che venga accolto il nuovo modello, il quale non è salvifico, anzi, tutto il contrario. In questo contesto è di grande rilevanza il Piano Kalergi, poichè è stato stabilito che il passaggio all’Eurasia, dovrà avvenire quando la maggioranza della popolazione europea si sarà mescolata con i popoli africani e non solo. Poichè un popolo sprovvisto di tradizione, radici e culture risulta più malleabile alla manipolazione socioculturale in atto, risulta propedeutica la “contaminazione delle razze”, per citare delle parole che non sono mie. Chi mi conosce sa che aborro il razzismo in ogni sua forma, e posso affermare che questa distruzione non è lesiva solo per noi europei, bensì anche per gli africani e via discorrendo. L’Africa è una terra ricchissima non soltanto di risorse, ma di tradizioni, culture e radici che questo potere vuole distruggere alla stessa stregua di quelle europee e oltre. Se non si comprende questo, allora è inutile parlare. L’Eurasia non sarà solo la fine dei popoli europei, bensì anche dei popoli africani, e via via tutti gli altri.

Fonti

Bibliografia

  • Herbert G. Wells – Il Nuovo Ordine Mondiale, l’unione dell’Europa;
  • Daniele Proietti – Kalergi il conte genocida;
  • Matteo Simonetti – Kalergi – la prossima scomparsa degli europei;
  • Epiphanius – La faccia occulta della storia;
  • Davide Rossi – Dalla Fabian Society alla pandemia;
  • Ida Magli – la dittatura europea;
  • Marco della Luna – Oligarchia per popoli superflui;
  • Marco della Luna – Euroschiavi;
  • Adriano Romualdi – Le ultime ore dell’Europa;
  • Paolo Rumor – L’altra Europa;
  • Morrison Bompasse – Single Global Currency;

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