






Questa terza ed ultima parte si focalizza sul fenomeno denominato Q.
Dunque, senza troppi giri di parole, Q è un opposizione controllata sistemica, la quale appoggia Donald Trump, massimo esponente dell’Agenda mondialista degli Insiders come abbiamo provato fino adesso. Per prima cosa, onde evitare di fare confusione, è necessario evidenziare che il termine Q si riferisce all’utente anonimo auto identificato come “Q”, ma diversi media hanno poi iniziato a utilizzare il termine composto “QAnon” come nome collettivo per indicare la teoria della cospirazione e soprattutto la comunità delle persone che la guida e la discute.
Sorge spontaneo domandarsi quale teoria della cospirazione, perché essa esiste veramente, ma non quella che dicono loro e non per come la intendono loro, ma questo è un aspetto che guarderemo più da vicino alla fine.
Il 2 luglio 2016 un utente anonimo noto come “Q”, che si descriveva come “analista e stratega di alto livello” e affermava di avere “una conoscenza intima del caso Clinton” (Pizzagate), annunciò che Hillary Clinton sarebbe finita in prigione se Trump fosse diventato presidente. Giusto, tutto ciò senza contare che la Clinton e Trump sono cugini, anche se alla lontana, poiché sono di sangue reale, precisamente discendono entrambi dal re Edoardo III, il loro diciannovesimo bisnonno. Ricordiamo che la maggior parte dei presidenti degli Stati Uniti sono imparentati tra loro.
A questo link:
https://familypedia.fandom.com/wiki/Genealogical_relationships_of_Presidents_of_the_United_States
trovate esattamente tutti i legami tra i vari presidenti da cui si evince che discendono dalla corona britannica. Si precisa che la Corona però non è inglese, bensì tedesca, nello specifico parliamo della casata dei Sassonia Coburgo Gotha. Si allega la mappa genealogica che trovate al link postato poc’anzi e che evidenzia tutti i legami dei vari presidenti degli Stati Uniti.

Tornando a noi, nello stesso periodo, un’altra figura conosciuta come “HLIAnon”, che sta per “High Level Insider Anon”, ospitò delle lunghe sessioni di Q&A (domande e risposte), divulgando diverse teorie di natura cospiratoria, tra cui una che sosteneva che la principessa Diana era stata uccisa dopo aver tentato di fermare gli attacchi dell’11 settembre. Naturalmente non vi era nessuna prova al riguardo.
Poco dopo le elezioni americane del 2016, due utenti anonimi noti solo come “CIAAnon” e “CIAIntern” dichiararono di essere funzionari di alto rango della CIA, e alla fine di agosto 2017, un altro utente chiamato “WHInsiderAnon” rivelò una previsione su qualcosa che stava per accadere riguardo a delle perdite (non è dato sapere realmente di che natura), che avrebbero presumibilmente influenzato il partito democratico. Questo è il preambolo, poiché Q prese vita davvero il 28 ottobre 2017, quando un poster anonimo dal nome “Q Clearance Patriot” venne pubblicato per la prima volta sul portale di 4chan, che analizzeremo succesivamente. Questo portale venne aperto da un imprenditore statunitense di nome Christopher Poole, assunto poi da Google nel 2016.
4Chan è stato associato a diverse cosiddette subculture internet, in particolare ad Anonymous, altro strumento in mano all’èlite per fomentare la falsa opposizione al sistema. Sebbene sia stato creato come luogo per pubblicare immagini di anime sessualmente esplicite, 4chan si è presto guadagnato una reputazione per le sue politiche di moderazione estremamente permissive, infatti, tutti i discorsi e i contenuti che non erano esplicitamente contro gli Stati Uniti erano consentiti. Proseguendo nel nostro viaggio, scopriamo che questo fantomatico utente di nome “Q”, dichiarò di avere un’autorizzazione di sicurezza governativa di alto livello e fece riferimento ad una criptica “tempesta” imminente in un thread chiamato “Calm Before the Storm” che poi analizzeremo. Quindi, questo Q diffondeva informazioni riservate relative a operazioni segrete del governo americano per sabotare il fantomatico Deep State, forte di un’autorizzazione di sicurezza governativa di alto livello? Cioè, gli stessi che si nascondono dietro le quinte avrebbero dato il via libera per la concessione di un’autorizzazione di alto livello ad un tizio per sputtanare sé stessi?
Si capisce che si tratta di mera fantasia, neanche Walt Disney sarebbe arrivato a tanto, a meno che, e allora in quel caso diventa plausibile, che quello stesso potere non abbia creato, finanziato e sostenuto questa forza per uno scopo ben preciso: assorbire il dissenso e pilotarlo esattamente dove vuole.
Dunque, si è tentato di tracciare un collegamento tra Pizzagate e Q, ma le analisi condotte sulle discussioni /HTG/ o “Human Trafficking General” sono state descritte come l’anello mancante tra le due cose. Robert Guffrey, saggista, ricercatore e docente del Dipartimento di Inglese della California State University, nel saggio “Operation Mindfuck QAnon and the Cult of Donald Trump” scrive:
«Invece di concentrarsi su una fornitura limitata di materiale e-mail da esaminare, la cultura /HTG/ ha consentito agli utenti di partecipare attivamente alle cosiddette trame cospirative. Quindi, un utente chiave /HTG/ era Anonymous 5 (noto anche come Frank), che affermava di essere un investigatore sulla prostituzione minorile. Tuttavia, la mancanza di una narrazione coerente è stata un vincolo alla tendenza /HTG/ e non ha mai raggiunto i livelli di popolarità di Pizzagate. I principi primari dell’ideologia QAnon erano già presenti su 4chan prima dell’apparizione di Q stesso. I post si rivolgevano soprattutto a persone che erano molto odiate dall’opinione pubblica in precedenza nella community, vale a dire Clinton, Barack Obama e George Soros e molti altri.»
Quindi, da qui possiamo tracciare un collegamento con James A. Beverly, ricercatore, saggista, politologo, direttore associato dell’Institute for the Study of American Religion a Woodway, Texas e professore di ricerca presso la Tyndale University di Toronto, Canadanel, nel testo “QAnon Deception”, il quale scrive:
«L’idea della Tempesta, centrale nel canone di QAnon è stata copiata da un altro utente chiamato Victory of the Light, che ha predetto la trasmissione in diretta televisiva di arresti di massa della cosiddetta Cabala che sta al potere».
Sono passati cinque anni da tali manifesti e ancora niente. Da precisare che l’associazione Cabala e potere di cui il mondo di Q porta avanti la narrazione è del tutto fuorviante. Non è una Cabala a comandare, ma una Power Èlite che utilizza uomini come Trump, Obama, Putin ecc come pedine sullo scacchiere. La Cabala ha un altro significato da un punto di vista dottrinale, che non tocca una parte, ma tutto l’establishment. Prosegue James A. Beverly nell’opera citata:
«I siti dedicati all’aggregazione di questi post dell’utente Q, chiamati anche Qdrops sono diventati essenziali per la divulgazione di queste fantomatiche teorie. QMap era l’aggregatore più popolare e famoso, gestito da uno sviluppatore sotto pseudonimo e figura chiave di QAnon noto come QAppanon. In un Qdrop del 17 settembre 2020, Q ha invitato i follower a camuffare le origini del movimento su Twitter. Un’immagine allegata includeva le istruzioni per i follower a nascondere i collegamenti a QAnon sui social media.»
Successivamente, come menzionato prima, una persona identificata come Q Clearance Patriot è apparsa per la prima volta sulla bacheca /pol/ di 4chan il 28 ottobre 2017, pubblicando messaggi in un thread intitolato “Calm Before the Storm”, in riferimento a una criptica affermazione di Trump durante un raduno di leader militari americani a cui era intervenuto parlando della “calma prima della tempesta”. “The Storm” divenne un modo per i sostenitori di Q di definire un evento imminente in cui migliaia di uomini della cosiddetta Cabala sarebbero stati arrestati, imprigionati e giustiziati. L’utente Q si è in seguito trasferito su 8chan, destando preoccupazioni sulla possibilità che la bacheca di 4chan potesse essere stata infiltrata. E da chi? Non si sa, tuttavia, è utile sottolineare che 8chan è di proprietà di Jim Watkins (foto) e Fredrick Brennan. Il sito è noto per il suo ruolo come forum dedicato alla pedopornografia. Non deve stupire, poiché Watkins, uomo d’affari americano, teorico della cospirazione di QAnon, quando era arruolato nell’esercito, fondò la società NT Technology per supportare un sito Web di pornografia giapponese che ha creato mentre era arruolato nell’esercito degli Stati Uniti.

Attorno all’interpretazione e all’analisi dei post attribuiti a Q si è sviluppata su internet una vera e propria community. Tra questi teorici della cospirazione, diversi individui all’interno della community sono diventati delle piccole celebrità. Ad esempio, nel novembre 2017, Paul Furber, Coleman Rogers e Tracy Diaz, rispettivamente due moderatori di 4chan e uno YouTuber, hanno collaborato per allargare la diffusione mediatica di Q, per poi essere accusati da alcuni seguaci di aver utilizzato l’organizzazione per scopi personali. In seguito, i tre hanno creato una subreddit influente su Reddit per diffondere le varie teorie cospirative, chiusa poi nel marzo 2018. Nei primi mesi dello stesso anno, la teoria del complotto ha beneficiato di molta popolarità da parte della destra mainstream. Il conduttore televisivo Sean Hannity e l’intrattenitrice Roseanne Barr hanno diffuso notizie di Q sui social media ai loro follower. Il conduttore radiofonico Alex Jones ha affermato di essere in contatto personale con Q.
La presenza in massa di aderenti a Q ad un raduno di Trump del luglio 2018 per le elezioni midterm a Tampa ha segnato l’ingresso della teoria del complotto nel mainstream. Tra marzo e giugno 2020, durante la pandemia COVID-19, l’attività di Q è quasi triplicata su Facebook e quasi raddoppiata su Instagram e Twitter. A quel punto, Q si era diffuso in Europa, dai Paesi Bassi alla Penisola balcanica, ma in particolare in Germania. Attivisti e influencer di estrema destra hanno creato un vero e proprio pubblico tedesco di sostenitori per Q su YouTube, Facebook e Telegram che si stima sia intorno alle 200 000 persone. Un gruppo tedesco, Reichsbürger, ha adottato il marchio Q per promuovere la sua convinzione che la Germania moderna non sia una repubblica sovrana, ma piuttosto una corporazione formata dalle nazioni alleate dopo la Seconda guerra mondiale, e ha espresso la speranza che Trump possa guidare un esercito per ripristinare il Reich.
In realtà le cose stanno diversamente, poiché la Germania è una colonia degli Insiders come tutti gli altri paesi del mondo; chi governa la Germania sono gli stessi che governano gli USA, gli stessi che governano la Russia e via discorrendo. La Germania, de facto è un’amministrazione che fa parte del conglomerato socialista denominato Unione Europea che si trascina dietro ancora i debiti della DDR. L’associazione nazismo con Unione Europea è del tutto fuorviante.
Un’analisi stilometrica dei messaggi rivela che siano almeno due gli autori dei messaggi dell’utente Q. Infatti, l’identità nota come Q è probabilmente controllata da più persone in collaborazione. A livello di progettazione, gli imageboard anonimi nascondono l’identità dei loro utenti, ma coloro che desiderano mostrare un’identità coerente tra i post rimanendo anonimi possono scegliere di utilizzare un tripcode che collega un post ad una firma digitale univoca per qualsiasi utente che conosca la password.
Sono stati creati migliaia di questi post associati ad un tripcode di Q, noti come Qdrop. Il tripcode associato a Q è cambiato più volte, creando incertezza sull’identità dell’artefice. Quando 8chan è tornato online sotto le spoglie di 8kun nel novembre 2019, dopo diversi mesi di inattività a seguito della sparatoria di El Paso del 2019, il post di Q su 8kun mostrava le foto di una penna e di un taccuino che erano stati raffigurati nei precedenti post di 8chan per mostrare la continuazione dell’identità di Q, e ha continuato ad utilizzare lo stesso tripcode.
Dato che il tripcode è verificato dal server di 8chan e non è riproducibile su altre imageboard, e dato che Q non disponeva di un altro mezzo di comunicazione, esso non è stato in grado di pubblicare post quando il sito web è andato in crash in seguito alla strage di El Paso. Questo apparente conflitto di interessi, combinato con le dichiarazioni del socio fondatore di 8chan Fredrick Brennan, l’utilizzo di una spilla a forma di Q da parte del proprietario di 8chan Jim Watkins e dato l’interesse finanziario dello stesso in un comitato di finanziamento di Q pubblicizzato su 8chan, ha portato a una diffusa speculazione sul fatto che Watkins o suo figlio, l’amministratore di 8chan Ron Watkins, conoscano l’identità di Q o siano essi stessi l’utente in questione. Alcuni hanno ipotizzato che lo stesso Jim Watkins sia Q. Tuttavia, sia Jim che Ron Watkins negano di conoscere l’identità di Q. I seguaci di Q sono arrivati a riferirsi a Trump come il vero Q.
Piccola parentesi, di sotto si può notare il simbolo di 8chan e 8kun, nella fattispecie l’Uroboro, ossia un simbolo associato all’alchimia, all’ermetismo e allo gnosticismo che rappresenta la teoria dell’eterno ritorno, la natura di tutte le cose. È associabile a tutto ciò che può essere rappresentato attraverso un ciclo che, dopo aver raggiunto la propria fine, ricomincia dall’inizio ancora una volta, all’infinito. A qualcuno sicuramente non sfuggirà il legame con quello che è uno dei principi fondamentali dell’alchimia racchiusi nella formula Solve et Coagula – sciogli e riunisci/distruggi e ricrea -, perno centrale di quello che è il vero credo del nemico. Solve et Coagula sono le parole che Eliphas Levi ha vergato sulle braccia del Baphomet.



Un team composto da Darren Linvill (Professore Associato e Ricercatore Capo presso il Watt Family Innovation Center Media Forensics Hub presso la Clemson University), Matthew Chambers (direttore esecutivo di Visual Analytics presso la Clemson University), Jennifer Duck (docente di giornalismo e ricercatrice presso la Belmont University di Nashville, Tennessee) e Stephen Sheffield (docente presso il Watt Family Innovation Center Media Forensics Hub presso la Clemson University), attraverso un meticoloso lavoro di cui vi posterò il link alla fine nelle fonti, ha analizzato il contenuto della bacheca dei messaggi originato dal personaggio Q. Dato l’impatto del movimento Q è importante comprendere il ruolo svolto dai messaggi sui social media durante la sua evoluzione, pertanto riporterò testualmente alcune parti dello studio.
«È chiaro che la costruzione della realtà condivisa da parte di Q e della comunità QAnon è centrale per il movimento. Notoriamente i media svolgono un ruolo importante nell’aiutare gli individui a costruire la realtà sociale; tuttavia, questi hanno cambiato le dinamiche con cui avviene questa costruzione, in quanto creano dei meccanismi per gli attivisti che gli consentono di influenzare l’opinione pubblica dal basso verso l’alto, consentendo agli utenti di divulgare le proprie narrazioni. Data la natura cospiratoria di molte delle questioni affrontate da Q, la mancanza di prove credibili offerte da esso a sostegno delle affermazioni, nonché la scelta di rimanere anonimo, i media tradizionali potrebbero essere stati scartati ai fini della costruzione della sua cosiddetta agenda. La ricerca sulla costruzione dell’agenda, tuttavia, ha suggerito che i social media possono svolgere una vera e propria funzione di costruzione dell’agenda stessa; è stato osservato che, in particolare i tweet politici influenzano la forma e la natura del modo in cui i media coprono gli eventi.»
Come si evince già da questo preambolo, lo studio sopra menzionato comprova che la persona Q abbia utilizzato in modo creativo i social media per i suoi scopi di costruzione dell’agenda che mira ad incanalare il dissenso verso Trump per far sì che l’Agenda dell’èlite venga implementata attraverso la tecnica dei falsi opposti. Q ha tentato attivamente di aumentare l’importanza di una serie di questioni. Il modo in cui i problemi vengono percepiti e risolti dal pubblico è il risultato di un processo soggettivo svolto attraverso la comunicazione. Come spiegano Roger Cobb, Jennie-Keith Ross and Marc Howard Ross in un trattato di scienze politiche e sociali del 1976 intitolato “Agenda Building as a Comparative Political Process”:
«Ciò che è in discussione nel processo di costruzione dell’agenda non è solo quali problemi saranno considerati, ma come verranno definiti. Tali definizioni servono non solo a strutturare successive scelte politiche, ma anche a dare forma ad una particolare concezione della realtà.»
Proseguendo con lo studio, esso ci rivela che:
«Interagendo direttamente con gli utenti dei social media, Q ha contribuito a modellare la scelta e la definizione dei problemi in modi che si allineano con particolari obiettivi ideologici. La ricerca prima menzionata si è concentrata sulle seguenti due domande di ricerca:
RQ1: Qual è la natura dei messaggi originati dal personaggio anonimo dei social media Q?
RQ2: Come cambia nel tempo la natura dei messaggi di Q?
Nel tentativo di rispondere a queste domande e comprendere meglio in che modo Q ha interagito con la comunità QAnon, questa ricerca ha intrapreso un’analisi esplorativa e qualitativa di tutti i 4.953 “Q drop” seguita dall’analisi delle statistiche descrittive che esaminano i Q drop nel tempo. Per prima cosa lo studio ha esaminato le cosiddette ‘gocce’ Q selezionate casualmente per avere un’idea dei dati, al fine di ottenere una codifica aperta senza restrizioni. Questo processo ha comportato la collaborazione per esaminare, confrontare e concettualizzare i dati al fine di costruire una comprensione comune e identificare dei modelli concreti. In secondo luogo, è stata condotta la codifica assiale confrontando e riducendo questi modelli. Sono state identificate cinque categorie distinte e creato specifiche definizioni per ogni categoria al fine chiarirne il significato e identificare le gocce esemplari.»
Si precisa che le “gocce” Q sono state lette nel contesto con una comprensione di qualsiasi contenuto collegato. Come dimostra lo studio, ciò spesso richiedeva ai ricercatori di trovare versioni archiviate dei contenuti poiché non tutti i collegamenti erano attivi e questo era particolarmente evidente con i collegamenti ai social media. In molti casi è stato necessario esaminare anche gocce Q che procedevano e seguivano quella in esame. Continuando con lo studio, esso ci rende noto che:
«I drop spesso arrivavano in post raggruppati e il significato di questi era spesso chiaro solo nel contesto di altri drop contemporanei. Per aiutare a garantire l’affidabilità dell’analisi in questione, ci si è impegnati sia nell’uso di un libro di codici che nel test dell’affidabilità dell’intercodificatore. È stato sviluppato un libro di codici utilizzando definizioni chiaramente articolate e gocce di esempio sviluppate e identificate durante la codifica assiale. Per rispondere a RQ1, sono state identificate cinque categorie di messaggi all’interno dei drop di QAnon: allusione a conoscenza nascosta, ispirazione, indebolimento, invito all’azione e amministrazione. La figura 1 illustra la distribuzione relativa di queste categorie. In ordine di prevalenza, le categorie erano allusione alla conoscenza nascosta (n = 2.386, 48,2 percento), istituzioni e individui minanti (n = 1.159, 23,4 percento), ispirazione (n = 1.110, 22,4 percento), amministrazione e sicurezza (n = 230, 4,6 per cento), e call to action (n= 68, 1,4 per cento).
La Figura 2 presenta nuvole di parole dei termini più diffusi utilizzati in ciascuna categoria.
Figura 1: distribuzione delle categorie di messaggi Q drop.
Figura 2: nuvole di parole dei termini più diffusi utilizzati in ciascuna categoria.


Le cinque categorie sono descritte di seguito. È importante notare che tutte le gocce di esempio utilizzate come illustrazione in queste descrizioni sono scelte per tre motivi: sono facilmente comprensibili senza contesto aggiuntivo; sono relativamente brevi; contribuiscono alla comprensione della categoria data. Alcune gocce Q sono piuttosto lunghe o si presentano in una serie che hanno un significato aggiuntivo come gruppo di gocce. Altre gocce contengono una grande quantità di gergo che potrebbe confondere una chiara interpretazione.»
Al fine di rendere comunque ancora più esaustivo la portata del fenomeno e le sue menomazioni, si riporta un ultimo esempio al fine di rispondere a RQ2, ossia l’analisi del comportamento di rilascio di Qdrop nel tempo.
Lo studio così prosegue:
«La figura successiva illustra il volume cronologico dell’attività di lancio per categoria. Tra i primi cali, l’allusione alla conoscenza nascosta da sola rappresenta la maggior parte di tutti i cali con istituzioni e individui minanti, amministrazione e sicurezza e invito all’azione che segue in ordine.
La figura successiva esamina il volume dei Q drop per categoria nel tempo.

La Figura sottostante mostra un chiaro cambiamento nel comportamento quando i messaggi di Q sono passati da 8chan a 8kun nel novembre 2019. Mentre la sicurezza e l’invito all’azione (non presenti nella figura) continuano a livelli di attività piuttosto bassi, le altre tre categorie si spostano per diventare più uniformemente distribuite. Nel 2017 le perdite di conoscenza nascosta hanno rappresentato il 66,0% dei post, mentre nel 2020 hanno rappresentato solo il 30,9%. La differenza è stata spiegata da una percentuale maggiore di cadute di indebolimento e ispirazione. Queste categorie hanno rappresentato rispettivamente il 37,7% e il 29,5% dei cali del 2020. In breve, Q passa da un focus specifico sulla diffusione della teoria del complotto a un focus sulla costruzione di un movimento sociale. Questo cambiamento è avvenuto un anno prima delle elezioni statunitensi del 2020.
Il grafico successivo analizza le categorie principali di attività Q drop nel tempo per piattaforma.»

Risulta necessario evidenziare che i risultati finali dello studio (non l’unico sul fenomeno) fanno emergere diverse importanti implicazioni degne di nota. Innanzitutto, che la messaggistica di Q, nel corso del tempo, si è evoluta in modo decisamente anomalo. Nello specifico, quando Q è passato da 8chan a 8kun alla fine del 2019, i drop hanno iniziato a concentrarsi di più sui contenuti politici di destra e meno sul pensiero cospiratorio. La comunità di QAnon però è cresciuta grazie al pensiero cospiratorio e alle promesse inerenti la conoscenza nascosta, ma è stata de facto usata per altri scopi di natura politica. Ufficialmente, al centro della messaggistica di Q vi era il tentativo di minare istituzioni e individui all’interno di governi, società e media, al fine di favorire la parte da loro sostenuta. È importante visualizzare questo contenuto, o qualsiasi messaggio di Q, non isolatamente, ma insieme ad altri messaggi che hanno suggerito che la sfiducia nel governo e nelle istituzioni legislative spesso funge da fattore di spinta e che influenza la formazione e la diffusione delle teorie del complotto.
Questa categoria di messaggistica Q serve proprio a tale funzione, una sorta di esca per l’amo che attira gli utenti predisposti. Lo studio ha inoltre mostrato il potenziale dell’interazione tra la mancanza di aspettative nel governo e contenuto cospiratorio per mettere in moto una spirale di sfiducia; cioè, l’esposizione al contenuto porta a credere in cospirazioni, ciò provoca una maggiore sfiducia, e la maggiore sfiducia, a sua volta, rende le persone più suscettibili all’influenza del contenuto, che aumenta ulteriormente la sfiducia. A tal proposito lo studio così si esprime:
«Questo meccanismo può aiutare a spiegare il processo attraverso il quale gli utenti potrebbero diventare sempre più indottrinati dalla messaggistica di Q. Infine, è importante esaminare cosa dicono i risultati sul passaggio della comunità QAnon dal mondo digitale al mondo reale, in particolare in termini di attività violenta e dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio. Si evince che Q raramente ha fatto specifici inviti all’azione chiedendo ai membri della comunità di impegnarsi in un comportamento particolare. L’ invito all’azione delle gocce rappresentano solo l’1,4 percento del contenuto Q totale. Anche quelle gocce che hanno invitato la comunità di QAnon a impegnarsi in un’azione specifica non hanno richiesto grandi sacrifici. Gli inviti all’azione sono sia rari che abbastanza banali. La lotta richiesta da Q è digitale. La violenza è spesso citata nei Qdrops, i desideri di risposte violente agli eventi possono certamente essere letti in molti post, ma la violenza non è esplicitamente richiesta. Un altro dato di fatto è che Q incoraggia una certa passività con la frequente ripetizione di frasi come ‘goditi lo spettacolo’ oppure ‘il momento è adesso’ o ancora ‘la giustizia sta arrivando’.»
Se teniamo conto di alcune predeterminate linee guida dell’ingegneria sociale, questa tattica risulta essere efficace in relazione allo scopo della Power èlite di tenere a bada il dissenso, fuorviando le persone con la creazione artefatta di modelli antisistemici che le bloccano, le quali, col passare del tempo, dopo aver delegato per l’ennesima volta la propria salvezza a terze parti, sfiduciata e priva di quello spirito critico atto a dipanare la fitta nebbia che gli offusca la vista, finiscono col rimanere prigioniere dell’immobilismo, mentre la giustizia che tanto richiamano attraverso questi “germi” instillati nella mente continua a tardare nel suo manifestarsi.
Lo studio prosegue ancora:
«È evidente che il messaggio di Q è servito a creare una particolare concezione della realtà. Ciò è stato fatto in modo preoccupante e del tutto anonimo. Lo studio ha rilevato che gli sforzi di costruzione dell’agenda pubblica di Q sono cambiati nel tempo. Questi cambiamenti nel comportamento sono stati prima nella natura dei drop stessi, spostando il focus dal contenuto cospiratorio a quello politico e poi a tutto il resto. Questa transizione è avvenuta quando il movimento ha acquisito un’influenza politica più ampia, sia a livello nazionale che internazionale, e ha iniziato a influenzare l’agenda pubblica.»
A conclusione di questa ultima parte dedicata a QAnon, ci terrei a citare un passo del saggio “Royal Blood Lies” della già citata Susan Bradford, il quale così recita:
«Il 6 gennaio 2021, patrioti e sostenitori di Q si sono riuniti a Capitol Hill chiedendo che l’Electoral College autentichi i risultati delle elezioni presidenziali sulla base del voto popolare. Allo stesso tempo, lo stesso avvocato di Trump, Rudy Giuliani, ha chiesto il ‘processo per combattimento’. Tra i manifestanti che hanno preso d’assalto il Campidoglio non c’era un israeliano o un cristiano con la croce, ma un sostenitore di QAnon vestito da sciamano. Incredibilmente, il video sembra mostrare la sicurezza che apre le porte delle camere del Congresso per farlo entrare, fornendo il pretesto necessario alla mano ombra per reprimere i patrioti facendoli passare per rivoluzionari violenti che stavano cercando di ribaltare un’elezione. Ormai è ampiamente dimostrato che QAnon è un’operazione politica, sociale e psicologica progettata per fuorviare il pubblico mescolando verità e fantasia per manipolarne le emozioni e le menti, in modo da farlo sentire impotente di fronte alla corruzione pervasiva all’interno dello stato e poter così incanalare il dissenso esattamente dove non i politici, ma il vero potere, quello dietro le quinte, vuole esattamente che sia incanalato.»
Prima di avviarci alla conclusione, si allega un video del team di DetoxedInfo che ormai conoscerete dato che ne abbiamo postati altri, in merito all’opposizione controllata di Q. Come al solito, anche se il link all’archivio Rumble non è attivo, noi lo segnaliamo comunque:
https://rumble.com/c/DetoxedInfo
Nonostante Alex Jones in passato abbia fatto un buon lavoro, ad oggi non è più identificabile come un contro informatore, in quanto sta abbracciando anche lui sempre di più la vulgata, per non parlare di alcune sue simpatie come quella con Tucker Carlson, personaggio tutt’altro che pulito come la propaganda ci vuol vendere, ma questo lo vedremo in un articolo a parte.
Buona visione.
CONCLUSIONE
Siamo arrivati alla fine di questo lungo viaggio. Naturalmente, la quantità di materiale disponibile sul tema è enorme, ma quanto esposto credo sia molto esaustivo. Come detto all’inizio, questo articolo nasce con l’intento di fare chiarezza su una delle figure più discusse del momento, abbracciato dalla folla come un salvatore quando in realtà è l’esatto opposto. Ho cercato di documentare come la ricchezza di famiglia sia nata nel malaffare, nella truffa e nel crimine, nonché grazie alle amicizie dei soliti noti (Rockefeller in primis); la collusione di Trump con il vero potere dei grandi banchieri internazionali, i suoi legami con Kissinger e con altri grandi operativi dell’Agenda; ho cercato di evidenziare come egli abbia rivendicato le politiche vaccinali e via discorrendo, i suoi stretti rapporti con il miglio quadro londinese dei Rothschild, esattamente come i suoi pari Putin e Xi Jinping , e di come Q sia perfettamente funzionale al potere degli Insiders; esso sta svolgendo un ruolo fondamentale affinché il sistema distopico caratterizzato da valute digitali, identità digitali, Single Global Currency, Smart City, QFS e via discorrendo, possa essere implementato attraverso il consenso ottenuto dalla celebrazione di figure come quella di Trump o Putin come salvatori “della patria” quando sono al contrario coloro che l’Agenda la devono applicare.
Si vuole utilizzare il pretesto di una falsa riappacificazione col sistema che ha portato all’imposizione, tra le tante, di un siero genico sperimentale che sta producendo danni irreparabili e di portata inimmaginabile. Per dare ai popoli la possibilità di intravedere un po’ di “giustizia” si creano le basi per far sì che venga utilizzato qualche capro espiatorio affinché le persone rivalutino la loro sfiducia nel sistema illudendosi del fatto che vi è ancora una qualche possibilità di giustizia. Ma la verità è che chi sta mettendo in scena questo teatrino è lo stesso che ha obbligato la somministrazione dei sieri, le restrizioni e tutto il resto.
Nella sostanza, si crea artificialmente quella controparte “salvifica” che la popolazione deve abbracciare, la quale, dopo aver dimostrato di essere stata in grado di distruggere il tumore denominato “Occidente”, si riserverà il diritto di pretendere dai popoli del mondo l’accettazione di un nuovo sistema distopico per il dominio globale. Ma chi governa l’Occidente è lo stesso padrone che governa dall’altra parte. Le forze cosiddette antisistema, in realtà, fanno parte del gioco. Gary Allen agli inizi degli anni’70 già sosteneva di come in futuro gli Stati Uniti avrebbero dovuto fare da ponte per la Russia e per la Cina verso quel tanto agognato Nuovo Ordine Mondiale fatto e finito. Le stesse cose le ha sostenute Kissinger, basta leggere il suo saggio intitolato “World Order” di cui abbiamo già parlato qui sul blog. Serve una guerra per fare spazio ad un pacificatore. E se mai ciò non dovesse avvenire, serve comunque che le tensioni a livello internazionale, funzionali alla dittatura della paura(un popolo impaurito è più docile e addomesticabile)rasentino il punto di non ritorno per far sì che quella figura di pacificatore possa intervenire per mettere d’accordo le parti. Non è un caso che spesso si senta dire che Trump è un uomo di pace. Ma la verità, è che costui è stato scelto per ricoprire un ruolo ben definito che deve far sì di portare a termine i piani dell’Agenda, in sinergia con il resto del mondo.
La Cospirazione per il dominio globale esiste ed è molto ben documentata ed è completamente distante, come credo si evinca, anche nell’articolo sulla Russia e gli Insiders di Wall Street, da quella che tutte queste forze come Q, i canali Telegram e tutti gli altri vogliono far credere. Si vuole sottolineare che dopo ottant’anni di appoggio alle più svariate fazioni, organizzazioni e altro, il risultato non è mai cambiato. Il banco è truccato, lo è sempre stato, e la collusione, che arriva fino in basso, addirittura all’uomo della strada, è impressionante.
Staccarsi da una concezione dualistica del potere, non prestare fede a tutte queste false opposizioni al soldo della cricca, spogliarsi di ogni dogma, ideologia e preconcetto e armarsi di tanta curiosità, scavare, leggere coltivare lo spirito critico al fine di una vera presa di coscienza e di una reazione globale come mai avvenuto nella storia, è necessario se si vuole abbattere questo nemico. Si precisa inoltre che figure come Biden sono esattamente al pari di Trump, lavorano entrambi per lo stesso padrone, così come i Clinton, gli Obama, i Bush e tutti gli altri, nessuno escluso.
Questo vale anche per giornalisti ecc. A proposito, spero non crediate che l’attuale liberazione di Assange (altra figura di cui parleremo perchè non quella che ci è stata venduta) sia casuale. Il “caso” ha voluto che venisse liberato proprio a distanza di cinque mesi dalle elezioni americane. A breve, vedremo l’imperversare di “informazioni” come al solito spacciate per “segretissime” che altro non faranno che dare adito alla propaganda pro Trump e probabilmente anche pro Russia (direttamente o indirettamente non fa differenza).
Non è mia volontà convincere nessuno, posso solo affermare che c’è una verità acclarata e che viene continuamente occultata. La cura a questo cancro che ci affligge da tempo immemore siamo noi, la nostra umanità e la nostra capacità reazione, di dire “NO” e prenderci le nostre responsabilità. Nessuno sta combattendo per noi e nessuno lo farà a meno che non saremo noi stessi per primi a farlo.
Sefton Delmer, un ex cronista del Commonwealth nel secondo dopoguerra, una volta disse:
«In guerra un popolo sconfitto non è mai totalmente sconfitto fino a quando non è stato rieducato dal vincitore”. Resta da capire chi siano questi vincitori, anche se in realtà la risposta la sappiamo bene.»
Siamo figli di una rieducazione che dura da ottant’anni, se non reagiamo adesso, domani sarà troppo tardi. Quando Trump verrà rieletto sarà l’inizio della fine. Se si darà il consenso a tutto questo, se si abbraccerà la Russia e i BRICS a seguire, sarà la fine. Questo non significa che dobbiamo abbracciare altre parti, perchè il punto è proprio questo: non delegare più a nessuno il nostro presente, tantomeno il nostro futuro. Nessuno è pagato per fare il nostro bene. Nessuno. Il punto è che non abbiamo bisogno di loro, bensì di noi stessi.
Ma qualcuno vi continuerà a chiedere di stare fermi, di non fare domande, sedervi e godervi lo spettacolo.
«Enjoy the show.»
E qualcun altro vi chiederà anche di fidarvi di loro.
«Trust the plan.»
Io mi permetto solo di suggerirvi di riflettere su queste parole di Ezra Pound:
«Schiavo è colui che aspetta che qualcuno venga a liberarlo.»
Fine.
Fonti
Bibliografia
- Susan Bradford – The end of Globalism, How the Rothschilds Used Donald Trump as a Trojan Horse to Deceive Patriots;
- Susan Bradford – Royal Blood Lies;
- Gwenda Blair – The Trumps, Three generations of builders and a president;
- Gwenda Blair – Donald Trump, The Candidate;
- Sarah Kendzior – Hiding in plain sight;
- Seth Abramson – Proof of collusion;
- James A. Beverly – The QAnon Deception;
- Robert Guffey – Operation Mindfuck: QAnon and the Cult of Donald Trump;
- Michael Wolff – Fuoco e furia;
- Curzio Nitoglia – I Lubavich e i potenti del mondo;
Link utili




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