Buongiorno a tutti voi cari lettori.

Oggi parliamo di un argomento alquanto spinoso che da anni accompagna la nostra vita quotidiana, e sul quale vi sono ancora oggi molti punti oscuri sui quali vogliamo fare chiarezza.

Per due anni, fin dai tempi del vecchio blog, questo articolo è rimasto chiuso nel cassetto delle bozze, in quanto i temi delicati che tratta sono spesso oggetto di attacco, specie quando ci si discosta dalla vulgata, sia che essa sia in capo al mainstream che alla controinformazione.

Nella speranza che questo lavoro possa essere utile al fine di porsi delle domande tanto sulla questione, quanto sulle conseguenze che questa comporta, vi auguro una buona lettura.

POTERE OCCULTO

La narrazione dominante che accompagna la questione ucraina parla di un conflitto che nasce dalla volontà del presidente russo Vladimir Putin di denazificare l’Ucraina attraverso la cosiddetta “Operazione militare speciale”. Certo, bisogna ricordare anche i deterrenti storici passati, a partire dal fatto che la Russia si è sempre opposta al desiderio dell’Ucraina di entrare a far parte della NATO, così come più volte si è fatto riferimento alla volontà della di Putin di impedire agli Stati Uniti e più in generale ai paesi occidentali di servirsi del territorio ucraino per stabilirvi delle basi e radar con nuovi intercettori antimissili come quelli dispiegati in Romania e in Polonia. Nondimeno, la volontà del presidente russo di mantenere la sua sfera d’influenza nell’area. Si è parlato di espansione della NATO a est, e di altre motivazioni che conosciamo tutti. Tuttavia, la realtà è ben diversa, poiché nessuna di queste corrisponde alla verità.

Torniamo per un attimo al 21 novembre 2013, quando il presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovych – stretto collaboratore di Putin – decise di sospendere l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea (1), provocando forti proteste popolari. Il fenomeno venne ribattezzato come “Euromaidan”, di cui la ben nota Victoria Nuland è stato personaggio di spicco. O meglio, di facciata, solo di facciata…

Il grande Gary Allen ci ha dimostrato che nessuna rivoluzione o protesta può nascere dal basso, in quanto queste necessitano di organizzazione e denaro e solo chi ha in mano il denaro è in grado di garantire entrambi (2).  

Chi ha organizzato le proteste di Maidan non erano certo persone comuni. In particolare, ci riferiamo a organizzazioni occulte tra le più influenti al mondo che hanno supportato finanziariamente (e non solo) le proteste, contribuendo nel febbraio 2014 allo sviluppo di un vero e proprio colpo di Stato, come logge massoniche esclusive costituite solo da sionisti. I pochi che hanno riportato questo aspetto della vicenda, si sono dimenticati di dire che diversi membri di queste sono chassidici, cioè gli stessi con i quali, come abbiamo visto nell’articolo dedicato alla Russia e Vladimir Putin, il presidente russo (così come Trump) ha stretto fortissimi legami fin dal suo arrivo sulla scena politica agli inizi del millennio. A questo proposito, degno di nota, è stato anche il contributo di Emmanuel Ratier, membro di spicco di una delle super logge, che in un saggio dedicato ha particolareggiato l’influenza che queste hanno nel mondo. (3)

Dunque, fermo restando che non si vuole attaccare alcun popolo o etnia poiché stiamo parlando di una cerchia di potenti, le forze che hanno spinto le proteste di Euromaidan, sono le stesse che in Russia da tempo immemore esercitano una grandissima influenza e potere. Non a caso, fra i promotori, troviamo anche il membro di una di queste super logge George Soros, il quale, come abbiamo visto nell’articolo in tre parti dedicato a Donald Trump, s’impegnerà a finanziare la campagna elettorale di quest’ultimo prima della sua prima elezione.

Durante le sommosse del 2014 vennero coinvolti anche ebrei ucraini e altre minoranze come, ad esempio, i Tatari, portando tutte le parti antirusse compresa la destra radicale, a formare un’unica grande forza opposta alla corrente filorussa. Tuttavia, ciò che non è emerso in quel frangente, è che le suddette parti sono state manovrate come pedine di un “gioco” molto più grande.  La massoneria, attraverso i media e non solo fece gioco forza sul malcontento ucraino, il che portò l’intensificarsi di uno stato di tensione insostenibile, la cui conseguenza fu la fuga di Yanukovych, lasciando spazio al suo successore apparentemente filoeuropeista e filoccidentale, Petro Porošenko.

Si è detto apparentemente perché nessuno ha mai evidenziato il fatto che Yanukovych (4) e Porošenko (5) sono entrambi membri del World Economic Forum di vecchia data.

Non solo, i due hanno in comune anche parte del percorso di studi, in quanto entrambi “freschi” di master in Diritto internazionale, prerogativa di tanti membri del WEF. Il passaggio di consegne tra loro non è stato casuale, ma voluto, in funzione di poter creare un deterrente per far sì che la tensione tra l’Ucraina e la Russia potesse sfociare in una guerra. Giacinto Auriti diceva che le guerre si programmano, e notoriamente un conflitto bellico non lo si progetta in due giorni, specie se si vuol fare in modo che la vulgata sia credibile.

A distanza di quasi un anno dal suo insediamento, Petro Porošenko si reca a Gerusalemme, in Israele. È il 22 dicembre 2015 quando il presidente ucraino incontra il presidente israeliano Rivlin.

 Petro Porošenko e Reuven Rivlin

Di seguito il filmato dell’incontro:

In questa sede, vengono firmati degli accordi bilaterali inerenti al piano d’intesa sulla cooperazione scientifica e tecnologica dei due paesi (6) e Poroshenko dichiara che l’Ucraina è schierata con lo Stato di Israele.  Curioso come questo avvenimento sia pienamente in linea con quanto avvenuto durante l’amministrazione precedente di Yanukovych. Infatti, il 28 settembre del 2012 a New York, durante un incontro bilaterale, venne firmato l’accordo tra Ucraina e Israele sulla sicurezza sociale dal Ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina K. Gryshchenko e dal Vice Primo Ministro, Ministro degli Affari Esteri dello Stato di Israele A. Liberman. La firma di questo patto fu il risultato degli accordi fondamentali raggiunti tra Ucraina e Israele durante la visita di Stato in Israele del Presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovych avvenuto in data 01.12.2011. (7)

Il primo ministro Netanyahu incontra il presidente ucraino Viktor Yanukovych

Di seguito potete visionare il filmato dell’incontro:

Tutto questo è accaduto con il beneplacito di Stati Uniti, Europa e Russia. Nessuna di queste forze si è opposta o comunque si è pronunciata sull’accaduto. Tutto si è svolto secondo i piani, dalla farsa del cambio di poteri tra Yanukovych e Poroshenko, per finire a tutta quella serie di accordi che entrambi hanno stipulato a nome del proprio paese con lo Stato d’Israele, i quali hanno soltanto preceduto quelli firmati da Zelens’kyj nel 2019, ma questo lo vedremo dopo. 

La situazione che si è venuta a creare in Ucraina provoca una spaccatura fra la popolazione, poiché non tutti i cittadini hanno digerito la rimozione del presidente Yanukovych e l’instaurazione di un governo apparentemente orientato verso l’Occidente. A livello interno, si è assistito al referendum della Crimea, che ha visto il 97 % di voti a favore della sua annessione alla Russia con un’affluenza alle urne dell’83%. Tuttavia, anche in questo caso, non è stata fatta chiarezza.

Innanzitutto, è necessario sottolineare che in quel contesto non sono stati ammessi osservatori internazionali, e questo a causa della notevole pressione elettorale a favore della Russia, funzionale ad aumentare un voto che in realtà era più debole di quanto non si immagini. Probabilmente i più lo avranno dimenticato, o forse nemmeno lo sanno, ma fu proprio il “Consiglio del Presidente della Russia per la società civile e i diritti umani” a diramare un rapporto in cui si affermava che l’affluenza alle urne fu solo del 30%, notizia assai nefasta, tanto da guadagnarsi un bel titolo su “Forbes” (8). Il documento venne rimosso, ciononostante ne esiste un altro citato sempre da Forbes del Consiglio per i diritti umani, denominato “Problemi dei residenti della Crimea” (9), ancora disponibile sul sito web president-sovet.ru, che dimostra come l’affluenza sia stata piuttosto scarsa rispetto a quanto asserito dalla propaganda.

Anche il Washington Post del 6 maggio 2014 fa riferimento al rapporto (10), per non parlare di diversi media russi che hanno denunciato l’accaduto e che sono stati messi a tacere, fino ad arrivare a personalità russe del calibro del celebre scrittore, giornalista Dmitrij Gluchovskij, che hanno evidenziato la presenza di brogli elettorali, il cui risultato ha prodotto gravi conseguenze. (11)

Dmitrij Gluchovskij

Tutto ciò è stato portato avanti senza tenere conto di tutti quei cittadini ucraini che non volevano (e non vogliono) schierarsi né dalla parte Russa, né da quella Occidentale. Eppure, si tratta di un cospicuo numero di persone fortemente indipendentiste che non vogliono essere assoggettate a forza alcuna, non importa quale.

Il già citato Gluchovskij ha parlato di conseguenze terrribili, e infatti, poco dopo il referendum della Crimea in Donbass esplode la guerra civile, dalla quale emergono due nuove repubbliche “indipendenti”: la Repubblica di Doneck e la Repubblica di Lugansk, i cui leader attuali sono un militare di bassa lena di nome Sergej Kozlov per la prima, e  Denis Pušilin per la seconda, protagonista di una delle più grandi truffe finanziarie della storia russa attraverso la società denominata M.M.M. costata milioni di dollari ai suoi partecipanti. (12) E poi dicono che solo in Italia vengono premiati i delinquenti…

Nondimeno, la conferma, seppur tendenziosa, del coinvolgimento di organizzazioni occulte come quella prima menzionata, arriva anche dall’allora vice Primo Ministro della Repubblica di Doneck, Vladimir Antiufeyev, il quale dichiarò pubblicamente che la colpa del conflitto in Donbass, era da attribuire alla massoneria americana ed europea, dichiarazione riportata sul Moscow Times il 15 agosto del 2014. Si è detto tendenziosa, poiché, come da copione, compito di Antiufeyev era quello di puntare il riflettore solamente contro una parte, piuttosto che ammettere l’esistenza di un piano unico, in capo ad un potere unico come stiamo appurando. A questo indirizzo, l’articolo sul Moscow Times:

È utile sottolineare a questo proposito che subito dopo l’annessione della Crimea, l’allora capo degli ebrei cosiddetti riformisti Mikhail Kapustin scrisse una petizione al presidente degli Stati Uniti Barack Obama con un appello a inviare truppe americane nella penisola russa (13). Ad oggi, la posizione dei riformisti è più vicina alla “dimensione” russa, la quale non è differente da quella americana di Biden, Putin e Trump come abbiamo visto negli articoli dedicati.

Dunque, i due pseudo leader delle altrettante due pseudo repubbliche indipendenti puntano il dito contro l’Occidente, in particolare gli Stati Uniti, incolpandoli del caos in cui versa il paese, e si dichiarano ideologicamente vicini alla Russia. Dal momento che il Divide et Impera è d’obbligo se si vuole governare indisturbati, si hanno due forze schierate diversamente più una terza: i cosiddetti nazionalsocialisti ucraini. Battaglione Azov, Pravyj Sektor ecc che di nazionalsocialista non hanno nulla. Vi basti pensare che il fondatore del Battaglione Azov, Andry Bilecky ha dichiarato di essere un grande sostenitore di Israele e che il modello di società israelita, specie per quanto riguarda la difesa, sarebbe ideale per l’Ucraina. (14) Ora, va bene tutto, ma che un nazionalsocialista appoggi Israele è un po’ troppo, tanto assurdo quanto lo sarebbe paragonare Fedez a Vivaldi. Il nazionalsocialismo viene sempre bene come paravento, specie alla controinformazione per giustificare la qualunque, anche la guerra in Ucraina stessa, ma questo lo vedremo più avanti.

Nel pieno rispetto della logica del potere che vuole la messa in scena di continue false contrapposizioni come abbiamo visto prima con il fittizio cambio di passo tra Yanukovych e Porošenko e via tutto il resto da un lato, dall’altro, allo stesso tempo, i potentati sovrannazionali denunciano l’invasione ingiustificata e illegale dell’Ucraina da parte delle forze della Russa. Un esempio viene proprio dall’organizzazione occulta che abbiamo nominato prima e che muove (insieme ad altre) i fili del “Casus belli” di cui stiamo parlando. (15) 

Il 27 agosto del 2015, il Consiglio Atlantico (16) comunica che il fondo di investimento statunitense Franklin Templeton (il cui azionariato è composto principalmente dal corporate banking legato alla famiglia Rothschild e i suoi numerosi associati, in quanto troviamo Blackrock, Vanguard, State Street e Goldman Sachs Asset Management) (17) titolare di ben 19 miliardi di Eurobond ucraini, insieme ad altri attori privati, ha accettato la ristrutturazione del debito dell’Ucraina. Gli alti rendimenti obbligazionari sono stati drasticamente ridotti, le scadenze dei titoli sono state prolungate e il valore nominale dei titoli è stato ridotto del 20%. Qui Inizia il depauperamento del patrimonio pubblico e privato dell’ucraina, nel perfetto stile dei banchieri internazionali. (18)

Quello che non ci hanno detto, è che la Franklin Templeton mentre “operava” per ristabilire gli “equilibri” del debito ucraino, continuava ad essere presente in Russia come se niente fosse, nonostante i proclami propagandistici parlassero di un rifiuto da parte della società di continuare a fare affari con il paese di Putin, tanto che nel 2018, la Templeton ha aperto un vero e proprio fondo a sé stante che opera esclusivamente in Russia,  denominato  Franklin Templeton ETF Trust – Franklin FTSE Russia ETF con ben 530 portafogli clienti tra privati e pubblici, e fornisce accesso al mercato azionario russo, consentendo agli investitori di ottenere un’esposizione precisa alla Russia a costi contenuti. (19)

Non deve stupire, basti pensare, per fare un esempio, a quanto accadde nel 2011 quando il presidente dell’Ucraina era Yanukovych e quando il colosso britannico del petrolio AIR BP e la Russia firmarono l’accordo che vide mettere insieme le forze della BP e della “russa” Rosneft per la ricerca di petrolio nell’artico (20) dando vita all’Alleanza Strategica Globale Artica. La BP sarà ulteriore argomento di discussione più avanti, in quanto è strettamente legata a Vladimir Putin.

Il CEO della AIR BP dell’epoca Bob Dudley (a sinistra) e l’allora presidente della Rosneft Eduard Khudainatov (a destra)

La tensione in Ucraina continua a crescere, mentre nel dietro le quinte il potere continua a muovere le pedine sulla scacchiera. Porošenko si reca ancora una volta a Gerusalemme nel 2019, poco prima di perdere le elezioni nel maggio dello stesso anno contro il candidato Volodymyr Zelens’kyj che diventa il primo presidente ebreo nella storia dell’Ucraina. Il neopresidente non tradisce le aspettative dei suoi due predecessori Yanukovych e Porošenko, e la prima cosa in cui si impegna è stringere ancora di più i legami con Israele.

Il 19 agosto del 2019, il portale ufficiale dell’Ambasciata israeliana a Londra divulga la notizia della stipula di nuovi accordi tra Israele e Ucraina. (21)

Il primo ministro Netanyahu e il presidente ucraino Zelensky alla cerimonia della firma degli accordi bilaterali

Gli accordi sottoscritti riguardano i seguenti punti:

  • Un piano di cooperazione tra il governo israeliano e il Consiglio dei ministri dell’Ucraina in materia di istruzione, cultura, sport e gioventù per il 2019-2022;
  • Un protocollo d’intesa sulla cooperazione agricola tra il Ministero israeliano dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale e il Ministero ucraino delle Politiche Agrarie e dell’Alimentazione;
  • Un protocollo d’intesa tra l’Ufficio brevetti israeliano (Ministero della Giustizia) e il Ministero dello sviluppo economico e del commercio ucraino;
  • Un accordo applicativo per incoraggiare lo studio dell’ebraico presso istituti scolastici in Ucraina e lo studio dell’ucraino presso istituti scolastici in Israele, tra il Ministero dell’Istruzione israeliano e il Ministero dell’Istruzione e della Scienza ucraino.

Di seguito il filmato dell’incontro:

Successivamente, l’Ucraina trascorre un periodo di “pace” se così la si può definire, almeno fino al 2020, quando, i focolai di guerriglia fra i separatisti del Donbass e le forze nazionali ucraine cominciano ad inasprirsi, fomentati dagli Stati Uniti da un lato, e dalla Russia dall’altro. C’è chi ha affermato che gli Stati Uniti hanno cercato di provocare Putin in modo che iniziasse la guerra, chi invece ha asserito il contrario, altri che hanno affermato che l’aumentare della tensione tra le forze in campo in territorio ucraino non poteva fare altro che portare al risultato che ben conosciamo, altri ancora hanno spinto sull’espansione della NATO, e altri ancora che il problema erano i neonazisti che si stavano facendo strada nelle alte sfere del governo ucraino.

E se invece non fosse così? E se a partire da Yanukovych, passando per Porošenko, fino ad arrivare a Zelens’kyj, non sia stato tutto programmato in funzione di un qualcosa di più grande? Ci sono parti di questa storia che vengono sistematicamente nascoste da altre? Si è parlato di biolaboratori, una fake che è stata smontata all’unanimità, persino da alcune personalità della stessa controinformazione, così come si è parlato di qualsiasi altra cosa utile alla distrazione.

A questo punto, parliamo di tutto ciò che non è stato detto.  

È cosa nota che Klaus Schwab abbia designato la Russia come polo centrale della Quarta Rivoluzione Industriale (22) e non è un caso che il 13 ottobre 2021, la Russia e il World Economic Forum hanno annunciato il Centro per la Quarta Rivoluzione Industriale proprio in Russia. Il presidente del World Economic Forum Børge Brende e il vice primo ministro della Russia, Dmitry Chernyshenko, a nome del governo russo firmano l’accordo. (23)

Ora, la domanda da porsi è la seguente: non è strano che la Russia, tra l’ottobre e il novembre del 2021 (cioè nello stesso tempo in cui veniva firmato questo accordo con il WEF che sta andando avanti tutt’ora), abbia iniziato una grande mobilitazione dell’esercito sul confine ucraino, dispiegando ulteriori forze in Bielorussia, Transnistria e Crimea oltre alla flotta del Mar Nero (24) per poi, il 24 febbraio 2022 iniziare la cosiddetta “Operazione militare speciale”? (25)

Nulla accade per caso. Se si guarda alla storia, per citare qualche esempio, si pensi alla Rivoluzione Bolscevica (1917) esplosa successivamente alla nascita della Federal Reserve (1913) e nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale (1914 – 1918). È la stessa identica dinamica, ma con variabili diverse.

Sappiamo che la guerra, attraverso l’indebitamento contribuisce a rimpinguare le tasche dei produttori di armi, cioè i banchieri, ma ancor più importante è che risulta funzionale al cambiamento sistemico. Si crea il problema per dare la soluzione; l’Ucraina, così come i paesi africani coinvolti in vari conflitti, devono essere ridisegnati a immagine e somiglianza del sistema che i potenti vogliono implementare, tanto da un punto di vista tecnico, quanto geopolitico.

Non è casuale che le più grandi corporation tecnologiche occidentali, insieme ai big della finanza stiano investendo a tutto spiano in Ucraina per la sua ricostruzione (digitalizzazione) e che, allo stesso tempo, sono le stesse che trasferiscono risorse di ogni sorta da occidente a oriente. Tutto questo non fa altro che rafforzare situazioni debitorie già aggravate, le quali, nel tempo, non porteranno altro che enormi difficoltà. Il fine giustifica sempre i mezzi. Anche se questo potrebbe causare un collasso che potrebbe giustificare, al tempo stesso, un cambiamento dal punto di vista monetario su scala globale.

Dunque, qualche mese dopo la designazione della Russia a polo centrale per la Quarta Rivoluzione Industriale, Putin ha pensato bene di mobilitare l’esercito sul confine ucraino prima, per poi avviare questa fantomatica “Operazione Militare Speciale”, dietro il paravento della denazificazione.

Ma questo è nulla in confronto al fatto che (caso più unico che raro) a soli cinque mesi dallo scoppio della guerra, cioè a luglio 2022 quando il conflitto si stava intensificando, a Lugano, si è svolta la “Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina” (26) dove ha partecipato il vice primo ministro di Kiev Mikhail Fedorov, il quale ha dichiarato che il suo governo vuole realizzare una rivoluzione digitale in Ucraina lavorando a stretto contatto con Big Tech, le aziende tecnologiche leader a livello mondiale, per rendere il suo Paese, citiamo le sue stesse parole, «Digitalmente indistruttibile.»

La partecipazione di Fedorov alla Conferenza di Lugano, è stata riportata anche dalla testata svizzera SwissInfo:

https://www.swissinfo.ch/eng/business/a-digital-marshall-plan-for-ukraine/47728496

Tuttavia, già prima della conferenza di Lugano, il Consiglio Atlantico aveva divulgato una lunga intervista a Fedorov dove spiegava nel dettaglio il piano di digitalizzazione dell’Ucraina:

Degno di nota è il fatto che la conclusione di questa ricostruzione, come vedremo più avanti, vede un’Ucraina rinata e ribattezzata come Israele d’Europa. Di questo, seppur in maniera piuttosto contorta e non del tutto corretta (lo vedremo più avanti il perché), ne dava notizia già a marzo 2022, cioè a due mesi dallo scoppio del conflitto, il segretario generale del Comitato di Gerusalemme dell’Unione Internazionale degli Studiosi Musulmani, Mraweh Nassar, come ha reso noto il Middle East Media Research Institute (27) citato anche in un articolo dedicato, dalla testata israeliana Jerusalem Post. (28)

Non di meno, ancor più eclatante è un fatto che ha avuto pochissima diffusione, ovvero la confessione dell’ex diplomatico russo Viacheslav Matuzov che il 20 ottobre 2024, in un intervista rilasciata a Mayadeen TV (Libano) ha dichiarato quanto segue:

«Le guerre di Gaza e del Libano sono parte del coinvolgimento di Israele nella guerra in Ucraina; milioni di ebrei europei e americani sono pronti a trasferirsi in Ucraina per costruire una “seconda Israele”; l’80-100% dei parlamentari ucraini ha passaporti israeliani. Questi conflitti fanno parte di un programma più ampio.» (29)

Anche se, come la propaganda filorussa vuole, la testimonianza di Matuzov, poi, verte sempre sulla solita accusa a senso unico verso l’occidente come causa di tutti i mali del mondo senza menzionare tutte le implicazioni della Russia e di Putin in tale contesto, si allega comunque il filmato della sua testimonianza che trovate anche all’indirizzo del MEMRI presente nella nota:

Matuzov, ad ogni modo, ha discusso delle connessioni tra i conflitti nella Striscia di Gaza, in Libano e in Siria e la guerra della Russia in Ucraina, le quali saranno motivo di analisi più avanti in seno alle conseguenze di quel programma più ampio menzionato dall’ex diplomatico russo.

Questo è solo l’inizio della serie di verità nascoste sulla false flag russo – Ucraina, il cui esito (come per la questione Gaza) avranno un peso enorme visto ciò che comporteranno sul piano internazionale nel futuro prossimo, non remoto.

FINE PARTE I

CONTINUA

Indice delle note

  1. https://www.theguardian.com/world/2013/nov/21/ukraine-suspends-preparations-eu-trade-pact
  2. Gary Allen – Nessuno Osi Chiamarla Cospirazione;
  3. Emmanuel Ratier – Misteri e segreti della B’nai B’rith
  4. https://www.weforum.org/people/viktor-yanukovych/
  5. https://www.weforum.org/people/petro-poroshenko/
  6. https://embassies.gov.il/MFA/PressRoom/2015/Pages/Ukraine-President-Poroshenko-on-state-visit-to-Israel-22-Dec-2015.aspx
  7. https://israel.mfa.gov.ua/en/news/7633-bulo-pidpisano-ugodu-mizh-ukrajinoju-ta-derzhavoju-izrajily-pro-socialyne-zabezpechennya
  8. https://www.forbes.com/sites/paulroderickgregory/2014/05/05/putins-human-rights-council-accidentally-posts-real-crimean-election-results-only-15-voted-for-annexation/
  9. http://www.president-sovet.ru/structure/gruppa_po_migratsionnoy_politike/materialy/problemy_zhiteley_kryma.php
  10. https://www.washingtonpost.com/news/volokh-conspiracy/wp/2014/05/06/russian-government-agency-reveals-fraudulent-nature-of-the-crimean-referendum-results/
  11. https://nemtsovfund.org/en/2016/10/imperial-colony-dmitry-glukhovsky-s-speech-for-the-first-boris-nemtsov-forum-2/
  12. https://vatniksoup.com/en/soups/118/
  13. https://fitzinfo.net/2021/02/19/israeli-rabbi-thanks-putins-annexation-of-crimea-as-hastening-coming-of-jewish-messiah/
  14. https://www.repubblica.it/esteri/2022/02/22/news/crisi_ucraina_russia_battaglione_azov_estrema_destra-338842209/?ref=RHTP-BL-I338475600-P1-S5-T1
  15. https://www.bnaibrith.org/bnai-brith-expresses-profound-dismay-over-russia-invasion-of-sovereign-ukraine/
  16. https://www.atlanticcouncil.org/blogs/ukrainealert/things-are-looking-up-for-ukraine-debt-deal-reached/
  17. https://www.marketscreener.com/quote/stock/FRANKLIN-RESOURCES-INC-11807/company-shareholders/
  18. Jean Ziegler – la privatizzazione del mondo;
  19. https://www.franklintempleton.com/investments/options/exchange-traded-funds/products/26356/SINGLCLASS/franklin-ftse-russia-etf/FLRU
  20. https://www.bp.com/en/global/corporate/news-and-insights/press-releases/rosneft-and-bp-form-global-and-arctic-strategic-alliance.html
  21. https://embassies.gov.il/london/NewsAndEvents/Pages/PM-Netanyahu-and-Ukraine-President-Zelensky-attend-signing-ceremony-for-bilateral-agreements.aspx
  22. Klaus Schwab, Governare la Quarta Rivoluzione industriale;
  23. https://www.weforum.org/press/2021/10/russia-joins-centre-for-the-fourth-industrial-revolution-network
  24. https://www.washingtonpost.com/world/russian-troop-movements-near-ukraine-border-prompt-concern-in-us-europe/2021/10/30/c122e57c-3983-11ec-9662-399cfa75efee_story.html
  25. https://www.iai.it/en/pubblicazioni/six-takeaways-two-years-russia-ukraine-war
  26. https://uncutnews.ch/in-der-ukraine-wird-ein-modell-der-neuen-weltordnung-geschaffen-das-testgelaende-fuer-den-great-reset/
  27. https://www.jpost.com/international/article-703061
  28. https://www.jpost.com/international/article-703061
  29. https://www.memri.org/tv/viacheslav-matuzov-russia-israel-ukraine-expansionist-enterprise-jews

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