Abbiamo concluso la prima parte accennando al concetto di Israele d’Europa e alla digitalizzazione di cui parlava Fedorov. Ebbene, per chi non ne fosse a conoscenza, costui è un ex imprenditore, informatico e ministro della trasformazione digitale, salito alla ribalta per aver presentato, appunto, in Svizzera, il programma digitale “Digital4Freedom”. Fedorov ha dichiarato che nel giro di tre anni, massimo quattro, l’Ucraina dovrebbe diventare «Lo stato più digitalizzato del mondo.» (1)

Alla conferenza di Lugano erano presenti diversi membri di Microsoft, Amazon e altri gruppi finanziari in capo a Blackrock, il più grande fondo di investimento del mondo, i quali si sono resi disponibili a contribuire con fondi e collaborare a una sorta di «Piano Marshall digitale per l’Ucraina.» (2)

Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina, Lugano, 2022

Fedorov ha inoltre dichiarato durante l’evento che l’Ucraina diventerà digitalizzata al 100% nel prossimo futuro, con tutti i dati archiviati sui server di Microsoft che, secondo lui, «Non possono essere distrutti dai missili.» (3)

Il piano, fra l’altro, mira alla digitalizzazione di tutti i servizi amministrativi, dalla registrazione delle automobili e degli immobili al pagamento delle tasse. Inoltre, è stata dichiarata guerra al contante (4), in quanto il denaro dovrebbe scomparire completamente, anche dai settori che hanno un forte impatto sulla vita delle persone, come la sanità, l’istruzione e la giustizia. Il programma ha preso piede e attualmente è in fase avanzata, ma tutto questo accadeva mentre la guerra non era neanche al suo apice e intanto che la controinformazione ci bombardava di notizie false su biolab e altre cose del genere, quando il mainstream, in maniera speculare, si occupava di martellare costantemente la massa con programmi televisivi di approfondimento su strategie militari e altro ancora. È evidente che tutto questo è servito a nascondere la verità, ossia che il conflitto ha svolto il ruolo (come oggi) di paravento per qualcos’altro: l’Agenda e non solo.  

Il 9 maggio 2023, Stavroula Pabst, giornalista di “Responsible Statecraft”, pubblica un articolo intitolato “Il futuro dell’Ucraina è nel Grande Reset” in cui riporta la seguente dichiarazione di Fedorov:

«Ucraina nel 2030: il paese più libero e digitale del mondo. Senza burocrazia, ma con un’industria tecnologica forte. Senza contanti e senza carta. Questo è il futuro che stiamo costruendo.» (5)

La giornalista, oltre a sottolineare il continuo trasferimento tecnologico dall’occidente per i fini perseguiti e la funzionalità di essi alla mossa di Putin di entrare in Ucraina, scrive:

«Mentre la guerra prosegue, i funzionari ucraini si sono concentrati sui presunti “aspetti positivi” del conflitto, vantandosi dei nuovi sviluppi tecnologici e delle possibilità di investimento emersi durante il conflitto, come l’app Diia, lo “stato in uno smartphone” dell’Ucraina, l’e-grivna (valuta digitale), le crescenti capacità tecnologiche stimolate dal coinvolgimento delle aziende in Ucraina durante la guerra, un’ulteriore cristallizzazione del partenariato pubblico-privato come strumento della società civile e la nascente rivoluzione “verde” dell’Ucraina, destinata a sbocciare durante la sua futura ricostruzione sostenuta dall’élite… Per dare il via alla sua rivoluzione tecnologica, l’Ucraina ha istituito un Ministero della Trasformazione Digitale. Preceduto dall’Agenzia Statale per l’E-governance in Ucraina, la missione principale del Ministero a partire dal 2019 è stata quella di creare l’app Diia (Stato in uno smartphone). Gli altri obiettivi chiave del Ministero includono l’aumento dell’alfabetizzazione digitale degli ucraini, l’accesso a Internet e la quota di IT nel PIL ucraino entro il 2024… Entro due giorni dal lancio ufficiale di Diia nel 2020, 360.000 ucraini avevano scaricato le patenti di guida digitali tramite l’app, il che, secondo l’Atlantic Council, riflette “l’enorme appetito per la digitalizzazione nella società ucraina, soprattutto tra i giovani ucraini”. Circa 18,5 milioni di persone, quasi la metà della popolazione ucraina prebellica, ora utilizzano l’app a partire dall’inizio del 2023.»

In conformità con l’operato delle Big Tech occidentali e con gli accordi presi tra Israele e Ucraina, come dicevamo prima, assistiamo anche alla designazione di questa come futura “Israele d’Europa”, o almeno così è stata definita. Il giornalista di “La voce di New York”, Alex Rubinstein già a settembre 2022 riportava, a tal proposito, in un articolo intitolato “Zelenskyj e la NATO intendono trasformare l’Ucraina del dopoguerra in una “Grande Israele” (6), quanto segue:

«Appena quaranta giorni dopo l’inizio dell’azione militare russa in Ucraina, il presidente Vlodymyr Zelenskyj ha detto ai giornalisti che il suo paese in futuro sarà come una grande Israele. Il giorno seguente, uno dei principali sostenitori di Israele nel Partito Democratico ha pubblicato un articolo d’opinione nel think tank ufficiale della NATO, l’Atlantic Council, chiedendo come ciò potrebbe essere realizzato… il Consiglio Atlantico ha pubblicato una “road map” che esamina come trasformare l’Ucraina in un “Grande Israele”. Il documento, scritto da Daniel B. Shapiro, ex ambasciatore americano in Israele sotto il presidente Barack Obama, afferma che i due paesi in conflitto hanno più cose in comune di quanto si possa pensare… La devastazione della guerra in Ucraina significa che saranno necessari grandi sforzi di ricostruzione dopo il conflitto. L’élite propone di soddisfare queste esigenze attraverso investimenti privati, soluzioni e partenariati che daranno forma a una nuova Ucraina in linea con le esigenze della quarta rivoluzione industriale e del Grande Reset, minando allo stesso tempo tutti i processi democratici operanti all’interno delle precedenti strutture di potere.»

La definizione qui utilizzata di Grande Israele è fuorviante, perché questa rappresenta un’altra cosa che vedremo più avanti, ma offre diversi spunti di riflessione. Inoltre, tutto questo stava avvenendo (e avviene tutt’ora) con il beneplacito di Putin, la cui guerra è stata progettata per essere funzionale ai piani dell’Agenda. Nel pieno rispetto del modus operandi del potentato sovrannazionale, per creare, è necessario prima distruggere. Tutto questo non deve stupire, le false contrapposizioni di cui si è parlato sono prodromiche a portare avanti piani prestabiliti. La realtà, anche in questo caso, è che entrambi gli emisferi stanno lavorando per gli stessi obiettivi, dietro il paravento degli opposti. 

Tornando a noi, a dicembre 2022, cioè quando il conflitto è entrato nella sua fase calda, la Banca Centrale dell’Ucraina presenta il progetto per una valuta digitale, cioè la E-hryvnia digitale. (7)  Il progetto denominato E-hryvnia MDBC è stato definito come uno dei più avanzati in Europa, territorio in cui ancora oggi, ufficialmente, a differenza di Russia, Cina e Brasile e altri paesi come India, Bahamas e Giamaica, ancora non c’è una CBDC.

La Banca Centrale dell’Ucraina, ha inoltre affermato che in questi ultimi anni ha studiato attivamente la possibilità di emettere una CBDC, assumendo sviluppatori per creare una blockhain dedicata e collaborando con altri attori importanti del settore come la Stellar Development Foundation. (8)

Giusto per dare un’idea di quello di cui stiamo parlando apriamo una veloce parentesi su questa società, la quale è nata con lo scopo di creare un accesso “equo” al sistema finanziario globale tramite la tecnologia blockhain; ebbene, il suo fondatore è Jed McCaleb, programmatore, imprenditore e filantropo americano, presidente ed ex-CEO della startup aerospaziale Vast (9) nonché ex CTO della società Ripple. McCaleb è anche celebre per aver creato lo scambio di Bitcoin Mt. Gox e le reti peer-to-peer eDonkey e Overnet, nonché l’applicazione eDonkey2000. Insomma, un personaggio di spicco dell’alta finanza internazionale in capo all’agglomerato bancario usuraio dei Rothschild e relativi consociati. Ma in tutto questo, ciò che è rimasto sottotraccia, è che il gruppo messo insieme da McCaleb per creare Vast è lo stesso che ha lavorato per 10 anni al programma Dragon di SpaceX di Elon Musk (10) dove uno degli oligarchi russi più vicini a Vladimir Putin, ovvero Suleiman Kerimov, deteneva una quota di partecipazione. (11) Alla faccia dei “contrasti” di interessi fra i presunti sostenitori della Russia e quelli dell’Ucraina viene da dire…

Tornando a noi, tutto questo, si ribadisce, a piena guerra in corso, fermo restando che già a ottobre 2021, proprio mentre la Russia firmava il famoso accordo con il WEF, in Ucraina veniva presentato un nuovo disegno di legge per consentire i pagamenti in criptovalute. (12)

Da quanto esposto fino a qui, non possiamo non evidenziare il fatto che già a marzo 2022 la Citigroup, famosa banca americana, forniva prestiti, emissioni obbligazionarie e credito rotativo ai giganti “russi” del petrolio e del gas Lukoil e Gazprom e alla società commerciale Vitol (13), nomi che già conoscete e che abbiamo analizzato nell’articolo sui BRICS dove abbiamo constatato come i veri proprietari di queste aziende sono tutt’altro che Russi.

Di seguito potete vedere il filmato di un’intervista di Kingsmill Bond, capo del settore russo della banca Citigroup, in cui sottolinea, in seno alla situazione della guerra in Ucraina, la crescita di dividendi più elevati in tutta la Russia:

https://www.youtube.com/watch?v=U5IXNQMV7kc

Non va dimenticata la HSBC britannica, la quale già al tempo era proprietaria di azioni in Lukoil, Transneft, Novatek, Gazprom e Rosneft (14).  JPMorgan (Rockefeller), che insieme alla AIR BP ancora oggi rappresenta uno dei principali attori in territorio russo per ciò che riguarda il settore petrolifero, ha investito miliardi nel petrolio e nel gas e già al tempo, possedeva grandi partecipazioni in Gazprom, Lukoil, Sberbank e Rosneft. (15)

Mentre dalle nostre parti non si parlava d’altro che delle solite chiacchiere da bar sulla guerra, sulle presunte contrapposizioni fra potenze, il potentato sovrannazionale, letteralmente, non soltanto portava avanti indisturbato i suoi veri piani (come sta facendo ora), non solo lucrava sul sangue, bensì giocava a dadi come un normalissimo gruppo di giocatori al casinò, con il beneplacito di Putin e tutti gli altri camerieri dei banchieri messi ad amministrare i vari paesi.

Prima abbiamo menzionato alla Air BP, e quindi, per andare ancora più in profondità nelle trame occulte che stanno alle spalle di questa false flag, bisogna fare un passo indietro. 

È  cosa nota che i Rothschild (insieme ai Rockefeller e agli altri loro associati), da sempre (1917) hanno in mano il monopolio del comparto industriale, economico e finanziario della Russia, tuttavia risulta estremamente curioso come  nel 2005, quando l’ex membro della Camera dei Comuni britannica per il partito Laburista Lord Peter Benjamin Mandelson nominato Pari a vita dalla regina Elisabetta era Segretario al commercio europeo, Nathaniel Philip Rothschild (rampollo della celebre dinastia di banchieri figlio di Lord Jacob), Oleg Deripaska (imprenditore russo, fondatore di Basic Element, uno dei più grandi gruppi industriali della Russia) e Peter Munk (imprenditore, investitore e filantropo ungherese-canadese, fondatore e presidente della Barrick Gold, la più grande società di estrazione dell’oro al mondo) si siano incontrati in Russia per visitare una fonderia al confine con la Mongolia dove si è discusso dei piani organizzativi per lo sviluppo del settore siderurgico russo.

Da sinistra: Peter Munk, fondatore e presidente della Barrick Gold, la più grande società produttrice di oro al mondo, Lord Mandelson, l’oligarca Oleg Deripaska e il finanziere Nathaniel Rothschild

Bene, questi rapporti non propriamente ufficiali, se si esclude Munk che è scomparso nel 2018, perdurano ancora oggi; Nathaniel Rothschild continua ad essere, attraverso molte delle sue società industriali e finanziarie, comprese quelle di consulenza e i fondi di investimento (su tutti BlackRock, di cui Rothschild Investment Corp – oggi RIT Capital Partners e Edmond De Rothschild Holding sono i soci maggiori) (16), una presenza dominante in tutta la Russia.

Questo è dimostrato anche dal fatto che, nonostante lo svolgersi del conflitto russo ucraino, le aziende occidentali non hanno lasciato la Russia, ma è esattamente il contrario. Solamente 106 aziende hanno abbandonato il territorio russo, mentre oltre 1.250 sono rimaste e continuano a lavorare come se niente fosse. La conferma arrivava già nel 2022 dal portale ufficiale del Consiglio Atlantico attraverso un rapporto della giornalista Dian Francis. (17) Nonostante questo, la propaganda mainstream, così come quella della cosiddetta controinformazione, asseriva il contrario mentendo sapendo di mentire. Non solo, perché a fine 2024, cioè l’altro ieri, erano anche di più, ossia all’incirca oltre 2100 (18) e ad oggi la situazione non è cambiata.

Inoltre, il rapporto della Francis menzionato prima, includeva le dichiarazioni di Andrii Onopriienko, vicedirettore per lo sviluppo della ricerca politica presso la Kyiv School of Economics, il quale ha affermato che la presenza continua di società multinazionali occidentali in Russia consente a Mosca di continuare la guerra in Ucraina:

«La Russia ha bisogno di grande liquidità continua per rifornire l’esercito. Continuando le operazioni in Russia, le imprese internazionali stanno favorendo lo sforzo bellico del paese. Le aziende che sono rimaste pagano le tasse aziendali e sui salari al governo russo, nonché gli stipendi ai loro oltre circa 690.000 dipendenti in Russia.»

Bene, tra queste aziende c’è anche la già menzionata ’Air BP. Un mese dopo l’escalation di febbraio 2022 della Russia in Ucraina, mentre il mondo della controinformazione attraverso tutti i suoi canali pompava il tifo da stadio per la Russia e dichiarava che Putin stava cacciando le aziende occidentali dal suo territorio, il presidente russo affermava che:

«L’Air BP è un importante investitore nell’economia russa con ben oltre 17 miliardi di dollari. Consideriamo la BP un partner strategico affidabile; li abbiamo sempre assistiti nel fare affari in Russia e continueremo a farlo anche in futuro. Vorrei inoltre discutere le possibilità e le prospettive per un’ulteriore cooperazione.» (19)

Robert Dudley (a sinistra), allora amministratore delegato della BP, incontra Vladimir Putin

Dunque, l’Air BP è il colosso del settore petrolifero britannico legato (udite udite) all’MI6 attraverso il suo direttore esecutivo Sir John Sawers. (20)

John Sawers, oltre ad essere il direttore esecutivo della BP, è ufficiale dell’intelligence britannica, diplomatico e funzionario pubblico. È stato  rappresentante permanente delle Nazioni Unite dal 2007 al 2009, e capo dell’MI6 dal 2009 al 2014.

Da quando Putin grazie al contributo dell’MI6 è diventato presidente (come avete potuto constatare nell’articolo a lui dedicato qui sul blog, di cui si riportano alcune immagini esemplificative in cui, nella prima insieme a Blair e Putin è presente l’allora capo dell’MI6 Richard Dearlove, mentre nell’altra, il finto pentimento dell’MI6 che ammette di aver sostenuto Putin), la AIR BP ha letteralmente costruito un impero in Russia e già nel 2003 divenne il più grande investitore straniero nella storia del paese. (21)

https://www.dailymail.co.uk/news/article-6226105/MI6-regrets-helping-Vladimir-Putin-elected-Russias-President-former-spy-chief-says.html
https://www.thetimes.com/article/mi6-regrets-helping-vladimir-putin-to-get-elected-says-ex-spy-chief-tbttxxljf
https://www.declassifieduk.org/revealed-uk-ignored-chechnya-war-crimes-to-push-bps-oil-interests-as-it-worked-to-get-vladimir-putin-elected-in-2000/

Veniamo al dunque: prima l’MI6 favorisce l’insediamento di Putin al Cremlino, poi, affianca alle corporations occidentali già presenti sul territorio russo (non solo industriali, ma anche società finanziarie, banche ecc) la gigantesca Air BP. Niente male se vuoi creare un monopolio privato e poi dire al mondo che è di proprietà statale. Ma non finisce qui, perché il 7 maggio del 2024, la giornalista Olivia Rosane pubblica un articolo dedicato al rapporto stilato da Global Witness sulla base dei dati finanziari dell’Air BP in cui si evince che la società ha pagato una cifra record di 27,8 miliardi di dollari ai suoi azionisti (22) da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022. Putin non ha mai fatto niente contro tutto questo scempio:

Chi sono questi azionisti? I primi due azionisti istituzionali di Air BP (23) sono rispettivamente:

•  Morgan Stanley (banca d’investimento che fornisce servizi di gestione patrimoniale, investment banking, vendite e trading, ricerca e gestione degli investimenti sotto la supervisione della Federal Reserve Bank e della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC);

•  State Street Corporation (la ben nota società statunitense di servizi finanziari e bancari);

Infine, occorre sottolineare che il 10% di Air BP è in mano a BlackRock (24).

Nonostante questa realtà sia ormai acclarata, la maggioranza dell’informazione la ignora completamente. La False Flag russo ucraina, nasconde delle verità che sono ben distanti da tutto ciò che ci è stato detto, non importa da chi. E mentre tutto questo va avanti, i popoli continuano a dividersi scegliendo di stare con una o con l’altra parte, mentre ogni giorno, dietro i teatri che vengono dati in pasto al popolino, ci tolgono un pezzetto di libertà.

Un altro di questi teatri che merita almeno una parentesi, riguarda il caso del Nord Stream 2. Senza ripercorrere tutte le vicissitudini ben note riguardo al caso che hanno visto l’apparato informativo e contro informativo globale bombardare l’opinione pubblica con notizie che hanno fomentato un concorso di colpe poco credibile, si vuole dare in questa sede, una lettura completamente diversa. Ebbene, vogliamo portare all’attenzione un estratto dell’articolo del giornalista investigativo Kit Knightley apparso su “Off Guardian” in data 01.10.2022:

«… Sappiamo che la CIA ha fatto uccidere JFK, le prove sono chiare. Il fatto che non sapremo mai esattamente chi ha premuto il grilletto non cambia niente. Sappiamo che l’11 settembre è stato un inside job, qualsiasi altra spiegazione è un’impossibilità fisica. Il fatto che probabilmente non sapremo mai esattamente chi ha piazzato quali esplosivi e dove non ha importanza. In entrambi i casi non solo è impossibile rispondere a queste domande, ma in realtà distolgono l’attenzione dai punti importanti: l’identità dei responsabili ultimi e l’agenda politica degli eventi. In entrambi i casi, abbiamo già le informazioni più importanti, anche sul sabotaggio del Nordstream:

  • Sappiamo che l’élite mondiale è impegnata a distruggere e ricostruire il mondo.
  • Sappiamo che tutti i governi del mondo stanno collaborando a questo piano.
  • Sappiamo che hanno lavorato insieme in tutto il mondo, almeno negli ultimi anni, per sabotare l’economia.

E sappiamo che far saltare in aria il Nordstream rientra proprio in questo programma. Conoscere i nomi e le nazionalità specifiche delle persone direttamente responsabili del sabotaggio cambierebbe qualcosa? Se un russo ha piazzato la bomba, significa che la NATO è dalla parte dei buoni? Se l’ha fatto un americano, i russi sono di nuovo eroi? Di sicuro promuoveranno varie versioni e le useranno per indurci in vari scenari di paura o disprezzo, nella speranza di distrarci dalla vera questione. Tutto torna al falso bipolarismo, all’illusione della differenza e all’illusione di scelta. La “storia ufficiale” non dimostrerà mai chi ha bombardato l’oleodotto in un modo o nell’altro. Invece, il Team A ci incoraggerà a dare la colpa al Team B, e viceversa. I media tradizionali riporteranno prove che implicano la Russia, mentre altre prove che suggeriscono che la NATO ne è responsabile saranno “trapelate”. Entrambe le narrazioni saranno alimentate quel tanto che basta per tenere viva la discussione per tutto il tempo necessario e in qualsiasi direzione scelta. Questa è la natura del falso bipolarismo, il suo scopo principale: dividere, distrarre e creare un dissenso controllato insieme a controversie gestite. Forse la Russia “l’ha fatto”, forse gli Stati Uniti “l’hanno fatto”, ma poiché è cosa nota che stanno lavorando insieme per raggiungere gli stessi obiettivi, ripeto, che differenza fa in definitiva? Discutere di questo potrebbe facilmente diventare l’equivalente di dibattere se O.J. Simpson (presumibilmente) abbia pugnalato la moglie con la mano sinistra o con la destra. A mio avviso, dobbiamo considerare la guerra in Ucraina in questo contesto: non semplicemente come una vera guerra a sé stante, ma come un nuovo fronte della guerra in senso più ampio, contro tutti noi, iniziata con il Covid. In questo contesto l’Ucraina diventa un altro orribile e insensibile pezzo di teatro. Un sacrificio cinico che crea e poi “giustifica” – come il Covid ha “giustificato” – carenze e aumenti dei prezzi e, diciamo la verità, qualsiasi altra cosa nella loro agenda antiumana. Con il passare dei mesi, la distrazione aumenterà e gli argomenti di discussione aumenteranno progressivamente per indurre le persone a rimanere coinvolte.» (25)

Credo non ci sia da aggiungere altro sull’argomento, in quanto, l’analisi di Knightley è quella che più mette in luce la verità. Tutto è utile alla distrazione, e non solo…

Qualcuno, forse, si sarebbe aspettato di leggere di Hunter Biden, mi dispiace deludere le aspettative, ma ciò di cui si è parlato alla nausea che, seppur vero, è stato strumentalizzato al fine di far passare il solito messaggio per bambini dell’asilo e cioè che i DEM sono i cattivi, mentre i Repubblicani sono i buoni (stessa manipolazione che si è fatta strumentalizzando la pedofilia per scopi politici sempre in funzione dei DEM cattivi e Repubblicani buoni, quando la pedofilia non ha partito o bandiera perché sono tutti coinvolti da una parte all’altra) non è contemplato.

In compenso, continueremo a parlare di tutto ciò che non è stato detto. Volutamente…

FINE PARTE II

CONTINUA

Indice delle note

1 – https://uncutnews.ch/in-der-ukraine-wird-ein-modell-der-neuen-weltordnung-geschaffen-das-testgelaende-fuer-den-great-reset/

2 – https://uncutnews.ch/in-der-ukraine-wird-ein-modell-der-neuen-weltordnung-geschaffen-das-testgelaende-fuer-den-great-reset/

3 – https://uncutnews.ch/in-der-ukraine-wird-ein-modell-der-neuen-weltordnung-geschaffen-das-testgelaende-fuer-den-great-reset/

4 – https://www.activenews.ro/opinii/Poligon-de-Incercare-pentru-Marea-Resetare-In-Ucraina-va-fi-creata-o-%E2%80%9Emacheta-a-Noii-Ordini-Mondiale-176143

5 – https://unlimitedhangout.com/2023/05/investigative-reports/ukraines-future-lies-in-the-great-reset/

6 – https://uncutnews.ch/zelensky-und-die-nato-planen-die-nachkriegs-ukraine-in-ein-grosses-israel-zu-verwandeln/

7 – https://shs.cairn.info/revue-d-economie-financiere-2022-3-page-101?lang=fr

8 – https://cointelegraph.com/news/national-bank-of-ukraine-releases-draft-concept-for-digital-hryvnia

9 – https://www.vastspace.com/

10 – https://www.astrospace.it/2024/10/13/vasts-new-space-station-haven-2-a-future-for-humanity-in-space-interview-with-max-haot/

11 – https://www.themoscowtimes.com/2025/01/30/russian-senator-held-stake-in-spacex-while-he-was-sanctioned-bloomberg-a87798

12 – https://cointelegraph.com/news/new-bill-in-ukraine-to-allow-payments-in-cryptocurrency-says-official

13 – https://www.banktrack.org/article/banks_have_ukrainian_blood_on_their_hands

14 – https://www.banktrack.org/article/banks_have_ukrainian_blood_on_their_hands

15 – https://www.banktrack.org/article/banks_have_ukrainian_blood_on_their_hands

16 – http://www.conquistedellavoro.it/global/blackrock-vanguard-cos%C3%AC-i-fondi-possiedono-media-e-big-pharma-1.2649659

17 – https://www.atlanticcouncil.org/blogs/ukrainealert/most-multinationals-remain-in-russia-and-fund-putins-genocidal-invasion/

18 – https://www.giuseppecaprotti.it/russia-la-maggioranza-delle-imprese-occidentali-e-rimasta/

19 – https://www.declassifieduk.org/under-putin-mi6-linked-bp-extracted-russian-oil-worth-271-billion/

20 – https://www.offshore-energy.biz/bp-names-ex-mi6-chief-to-its-board/

21 – https://www.offshore-energy.biz/bp-names-ex-mi6-chief-to-its-board/

22 – https://www.commondreams.org/news/bp-shareholders-ukraine-war

23 – https://www.investopedia.com/articles/insights/062016/top-5-british-petroleum-shareholders-bp.asp#:~:text=The%20top%20BP%20shareholders%20are,F%202022.%22%20Page%202

24 – https://fintel.io/so/us/bp/blackrock

25 – https://off-guardian.org/2022/10/01/nordstream-sabotage-deeper-dive/

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