Buongiorno a tutti voi cari lettori.

È con immenso piacere che oggi vi propongo la lettura di un articolo scritto da Michael Jones, un nostro caro amico e utente del blog, il quale ci parlerà della censura applicata da uno degli strumenti di comunicazione fra i più utilizzati al mondo: YouTube.

Spesso considerata come uno strumento per comunicare libero da interferenze, la piattaforma web più famosa del mondo, in realtà, non è diversa da tutte le altre che applicano una censura serrata su tutto ciò che ai piani alti viene considerato sconveniente. Anzi, per molti versi, si può dire che YouTube è anche peggio, in quanto opera in maniera più subdola. Ma non mi spingerò oltre sull’argomento, lascio la parola a Michael che ci darà tutte le delucidazioni del caso andando a trattare nel dettaglio ogni caso specifico di censura.

Buona lettura.

PREMESSA

Nel mondo attuale l’informazione tramite i social network è divenuta cruciale. Con il crollo di vendite dei quotidiani e con il sempre maggior disinteresse, in particolare della popolazione giovanile relativamente alla TV, internet ed i social sono ormai una delle principali fonti dove attingere informazioni. Nel bene e nel male. Non è un caso che, a detta di chi scrive, essi siano il principale mezzo per i poteri mondiali mediante il quale applicare la manipolazione mentale nei confronti della popolazione. In questo articolo ci si concentrerà su uno di essi, uno dei più importanti e cioè YouTube.

IMPORTANZA DEI SOCIAL AUDIO-VIDEO: LA COSTRUZIONE EMOTIVA

I social prevalentemente orientati sulla fruizione di contenuto audio-video sono al giorno d’oggi i più utilizzati in tutto il mondo.

YouTube, in particolare, risulta essere una piattaforma di rilevante importanza non solo per la sua diffusione, ma come modalità di espressione di determinati contenuti. Nello specifico, parlando della presunta controinformazione, molto spesso solo presunta, ma in realtà assolutamente coerente con i poteri dominanti nel mondo, YouTube è concretamente uno dei cavalli di troia principali per la manipolazione mentale.

La fruizione di contenuti prevalentemente testuali ed approfonditi, così come erano proposti agli albori dell’era di internet e durante l’apice dell’equilibrio di internet medesimo (gli anni a cavallo tra il primo ed il secondo decennio di questo secolo) influenza l’apprendimento dei contenuti medesimi.

Attualmente invece, restando sempre nel caso di YouTube, l’utente ignaro che volesse distaccarsi dalle sirene mainstream (tv e quotidiani principalmente) cadrebbe in una trappola psicologica estremamente raffinata e pericolosa.

Il mezzo di fruizione audio-video, quasi sempre concentrato a livello di “voce narrante” sul gestore del canale, sposta il legame dell’utente dal contenuto oggettivo in sé, lì proposto, al legame emotivo e spesso addirittura affettivo verso il gestore medesimo.

Il risultato di quella che non è altro che una manipolazione mentale è quasi sempre che l’utente medio, dopo un certo periodo di ricezione da quello specifico canale/soggetto, non riesca a differenziare più il contenuto ed il soggetto che lo ha espresso dal suo legame emotivo e finanche in parte identitario personale.

Tutto ciò è ulteriormente aggravato dall’afflato salvifico che molte persone che dissentono dai messaggi mainstream ripongono nella cosiddetta informazione alternativa.

Tali persone, essendo spesso isolate dalle masse e spesso anche discriminate per il loro dissenso verso la vulgata corrente, contribuiscono a costruire un legame emotivo fortissimo con i soggetti della controinformazione, a cui si affidano per sfuggire alla narrazione dominante. Si crea così una particolare Sindrome del Salvatore, incentrata sia verso i soggetti che veicolano le informazioni online, sia verso le persone delle quali tali soggetti parlano in modo positivo.

Il risultato di tale specifica e sottile manipolazione è che spesso non sia possibile (o comunque molto difficile) decostruire con la logica, la deduzione e l’analisi fattuale, tale costruzione non cognitiva ma essenzialmente emozionale delle persone che usufruiscono della cosiddetta “controinformazione”, in quanto appunto, tale costruzione sia fuori dall’ambito cognitivo del soggetto e sovente faccia, seppur minimamente, parte della costruzione identitaria del soggetto medesimo.

Il tentativo in tal senso porta quasi sempre o al silenzio del soggetto o più frequentemente all’attacco personale verso chi sveli le falsità delle informazioni ricevute, della mancanza di informazioni cruciali e così via. Nella pia illusione che l’attacco ad hominem distrugga, insieme all’interlocutore, anche i fatti e/o i ragionamenti che egli porta alla luce, ignorando che tali fatti e/o ragionamenti non dipendono da chi li possa riportare ma abbiano una valenza di per sé.

COME YOUTUBE CENSURA – L’IMPORTANZA DEI COMMENTI ONLINE

Prima di mostrare le modalità tramite le quali YouTube censura o nasconde i contributi degli utenti si deve assolutamente riflettere sull’importanza dei commenti medesimi in relazione alla manipolazione mentale online.

La domanda fondamentale è quindi… Come mai nei video di YouTube, nello specifico nei canali tipicamente dei gatekeeper, sono praticamente sempre presenti i commenti? Non sarebbe sufficiente mostrare dei contenuti nascondendo parti fondamentali di essi e non trattando altri argomenti, che è uno dei modus operandi tipico dei gatekeeper?

La risposta a queste domande risiede nella tendenza umana al conformismo e all’accettazione sociale.

Spieghiamo l’importanza di quanto detto con degli esempi pratici. Poniamo il caso di un canale YouTube gatekeeper che non permetta i commenti.

E poniamo il caso che mostri in un video l’argomento “x”, magari trattandolo parzialmente e non trattando il fulcro della questione.

Poniamo infine il caso che un utente medio alle prime armi, che chiameremo “Alessandro”, inizi a vedere quel video ed a conoscere tramite esso il gestore del canale YouTube.

La mancanza di commenti lascerà ad Alessandro medesimo un certo spazio di giudizio personale, di libero arbitrio relativamente al contenuto che sta visualizzando o ascoltando e relativamente al gestore del canale in questione. E questo anche in eventuale presenza di numerosi “mi piace” posti a corredo del video stesso.

La situazione sarebbe invece molto diversa nel caso della presenza non di apprezzamenti ma di veri e propri commenti in relazione al video YouTube presentato.

In questo caso interverranno utenti sia in buona fede, ma molto spesso in male fede, cioè troll con account fasulli e magari “embedded” e cioè assoldati per un compito.

Tali soggetti esprimeranno elogi sia per il contenuto del video medesimo (non trattando volutamente le carenze del video) sia anche (e talvolta soprattutto) a favore di chi abbia veicolato tale contenuto e cioè il gestore del canale, con la tipica tecnica che potremmo chiamare “Venerazione del Re”, cioè elogiando in modo marcato il soggetto gestore con frasi tendenzialmente brevi, iperboliche ed assolute.

Ad esempio, se il gestore fosse “Marco”, le parole usate potrebbero essere “Marco sontuoso come al solito” oppure “Marco, un faro nella nebbia” oppure “Marco un mito”.

In tale situazione Alessandro sarebbe appunto preda, come detto, delle trappole conformistiche e della accettazione sociale. E cioè la sua mente tenderebbe a pensare frasi del tipo “tutti sono d’accordo con Marco e lo elogiano, quindi ciò che dice deve essere vero e lui deve essere davvero bravo” ed anche, nel caso ci fossero dei dubbi da parte dell’utente in questione, “sono già stato discriminato nella vita reale per le mie idee, per essere accettato non posso dissentire”.

Oltre a ciò, anche se l’utente si permettesse di esprimere un commento critico, sarebbe immediatamente apostrofato sia dagli utenti in buona fede, che come chiarito in precedenza si sentirebbero attaccati personalmente avendo già un coinvolgimento emotivo, sia dai troll appositamente assoldati per tale scopo.

A quel punto l’affiliazione di Alessandro sarebbe completa. Andando avanti e quindi continuando a seguire certi contenuti (parziali e/o errati) e continuando a dare credito a “Marco”, in futuro sarà Alessandro che elogerà Marco stesso, che diffonderà i suoi contenuti e che si opporrà anche strenuamente alle voci critiche. E più la cosa sarà ampia nel tempo, più per Alessandro sarà difficile tornare sui propri passi. Il giudizio critico si sarà trasformato in una sorta di fanatismo religioso, in quanto condividerà con esso gli aspetti mentali e comportamentali cruciali e caratteristici.

COME YOUTUBE CENSURA – LE MODALITÀ

Veniamo ora alle varie modalità pratiche mediante le quali avvengono le censure sulla piattaforma YouTube.

Solitamente, le censure avvengono per uno dei seguenti motivi

– Il commento è fortemente critico rispetto agli argomenti enunciati nel video in oggetto.

– il commento è fortemente critico rispetto alle persone che parlano nel video in oggetto. Il caso tipico è ad esempio evidenziare la mancanza di coerenza di un influencer rispetto ad un argomento oppure i conflitti di interesse dell’influencer medesimo.

– Il commento enuncia verità troppo scomode rispetto alla linea editoriale del canale in cui il video è stato postato.

1 – LA CENSURA CLASSICA

Esattamente come da titolo, si tratta semplicemente della eliminazione dei commenti sotto un determinato video.

Le modalità di tale censura possono essere però differenti rispetto alla eliminazione del commento da parte del gestore del canale o da parte dell’amministrazione di YouTube.

Nel primo caso è il gestore del canale che anche a fronte di commenti non offensivi e non incitanti all’odio o alla violenza e così via, decide di eliminare il commento dopo averlo visualizzato.

Il primo problema è accorgersi della censura. Perché essa avviene in un secondo momento rispetto alla pubblicazione del commento.

Il secondo problema è contattare il gestore del canale per protestare. Non sempre è fattibile e comunque la possibilità di essere ignorati è decisamente alta. Ma anche nel caso che il gestore permetta un commento successivo, la probabilità di censure future sarà estremamente elevata.

Veniamo ora al caso in cui sia l’amministrazione di YouTube a censurare in modo “classico” un commento scomodo.

In questo caso è necessaria una premessa. Le modalità di censura di YouTube non avverranno per il contenuto del messaggio in sé ma avverranno per l’incrocio dei metadati. Detto più banalmente, per la “reputazione” che ci siamo creati col nostro account Google.

Qui il discorso sarebbe lungo e complesso e non posso e voglio dilungarmi eccessivamente.

In sintesi, se tramite il vostro account Google (tipicamente, l’utilizzo dello smartphone in varie modalità) ci siamo creati una certa “reputazione”, Google (e quindi YouTube) in certi canali ci eliminerà automaticamente i commenti.

L’eliminazione dei medesimi avviene in questo modo. Una volta postato il commento l’utente lo potrà visualizzare subito appena sotto il video in questione e solitamente un attimo dopo l’utente medesimo lascerà il video appena commentato, essendo convinto di aver espresso la sua opinione.

Nella realtà se l’utente tornasse poco dopo al video in oggetto nell’app YouTube (o eseguendo il refresh della pagina web nel caso di utilizzo tramite browser) il commento espresso poco tempo prima risulterebbe scomparso.

2 – LA CENSURA CHE PRESERVA LA CRONOLOGIA

Questa è un’altra tecnica che risulta essere più sottile e più vigliacca della prima.

Rimaniamo sempre nell’ambito della censura effettuata su YouTube ma la modalità cambia leggermente.

Il commento viene sempre eliminato, ma stranamente compare ancora nella cronologia dei propri commenti su YouTube, la quale è rintracciabile dalle opzioni dell’account YouTube medesimo. In questo modo chi volesse andare a controllare la sua cronologia personale troverebbe i commenti postati, ma per verificare la loro effettiva presenza in calce ad ogni singolo video dovrebbe andare a scorrere tutti i commenti di tutti i video. Atto lungo e noioso da fare, e come vedremo nella parte successiva, si tratta di un’azione atto che comunque non ci darebbe la sicurezza della effettiva pubblicazione.

COME YOUTUBE CENSURA – LA CENSURA (QUASI) INVISIBILE

Veniamo ora alla censura assolutamente più scandalosa da parte di YouTube.

Il commento viene postato da un utente in calce ad un video, è visualizzabile dall’utente ed è anche presente nella cronologia dei commenti dell’account.

Sembrerebbe tutto a posto. In realtà, entrando su YouTube con un altro account, oppure navigando su YouTube medesimo tramite browser (quindi senza aver eseguito un login di un account Google) il commento non risulta presente. Sembra inesistente.

Detto in altri termini, l’autore del commento percepisce che il suo commento è stato pubblicato ma né gli altri utenti di YouTube e nemmeno il proprietario del canale in cui il commento è stato postato percepiscono l’esistenza del commento medesimo. Di conseguenza, il contributo dell’utente in questione, oltre a non essere letto da nessuno, non potrà avere like (o dislike) e non potrà avere repliche. Come già detto, ma è fondamentale ripeterlo, nemmeno dal proprietario del canale in oggetto.

Quest’ultima osservazione è assolutamente fondamentale per i motivi che poi saranno esposti nelle considerazioni finali.

Come mai viene implementata questa tipologia di censura e su quali parametri viene applicata?

La motivazione è ovvia, ossia rendere quasi impossibile la comprensione della censura medesima. L’utente medio sarà convinto di aver pubblicato il suo commento e crederà erroneamente che questo non avrà avuto nessuna considerazione e/o attenzione né da parte degli utenti né da parte del gestore del canale.

Le conseguenze di ciò sono rilevanti. In primo luogo, l’utente autore del commento, specie nel caso in cui nel tempo abbia postato più commenti sia su quel canale sia su altri, potrà convincersi che i suoi contributi siano banali e/o irrilevanti e/o inutili (“scrivo delle cose importanti ma nessuno le considera”).

In secondo luogo, l’autore medesimo potrà iniziare ad avere dei dubbi sul gestore del canale “Marco”, perfettamente in buona fede in questo caso, che magari fino ad un attimo prima stimava (“Marco ha risposto ad altri ed io che ho scritto queste cose a mio parere importanti non ho avuto considerazione. Marco comincia a non piacermi”).

Vediamo infine come viene implementata la censura.

In questo caso, basandoci sull’esperienza, sembrerebbe che questa sia il risultato del rapporto tra la “reputazione” del canale e la “reputazione” dell’utente, e che ciò non dipenda dalla geolocalizzazione sia del canale che dell’utente medesimi. In altre parole, potrà capitare che inserendo un commento su un canale localizzato nel proprio paese il commento medesimo sarà normalmente pubblicato, così come potrà essere invece censurato tramite la modalità appena esposta. La medesima cosa potrà accadere se si volesse scrivere un commento su canali localizzati in stati esteri. Tutto dipenderà da come la piattaforma digitale YouTube considera il canale in cui l’utente vorrà postare il commento e come considera l’utente stesso: se “pericolosi” per la narrazione imperante oppure no.

CONSIDERAZIONI

Veniamo alle considerazioni rispetto a quanto in precedenza enunciato. Le domande basilari, a giudizio dello scrivente, sono essenzialmente due.

1) È possibile trattare su YouTube argomenti di elevata importanza dato il quadro appena esposto?

2) Quanto può essere cruciale impegnarsi nel postare commenti su YouTube avendo cognizione sia della presenza della censura sia anche e soprattutto delle sue peculiari ed infide modalità?

Alla prima domanda la risposta potrebbe essere, “sì ma è molto difficile”.

La gestione di un canale YouTube con contenuti che mettano davvero in discussione il potere e che al contempo presenti la possibilità di commenti è quasi sempre a rischio di censure di vario tipo. Il rischio, come già in parte evidenziato, è quello di veder postati su tale canale commenti prevalentemente di protesta o comunque fini a se stessi (ergo, poco o nulla pericolosi per il “sistema”) e di non visualizzare taluni interventi che siano davvero un importante contributo rispetto ai contenuti trattati nello specifico video/canale.

Alla seconda domanda non è semplice rispondere.

Talvolta la valutazione andrebbe effettuata caso per caso, nella valutazione del combinato disposto

  • Canale/Video
  • Utente
  • Tipologia del contenuto

Una riposta data oggi potrebbe essere leggermente da rivedere domani, dato che la gogna della censura pare cambiare (ed aumentare) nel tempo, così come la sua sottigliezza.

In generale, fatta salva come detto la valutazione caso per caso, si può affermare che gli spazi per la valenza dei commenti su determinate piattaforme centralizzate si vadano sempre più restringendo.

Da qui a parere di chi scrive, l’importanza di una necessaria valutazione se valga la pena dare il proprio contributo in calce ad un video YouTube, così come ad un thread su altre tipologie di piattaforme digitali. Forse, e sottolineo forse, non sarebbe più proficuo leggere un testo o talvolta scegliere altre modalità di informazione online, ad esempio, come la tipologia dei buoni vecchi siti internet (quindi “decentralizzati”) ed a carattere prevalentemente testuale?

STRATEGIE E SOLUZIONI

Veniamo all’ultima parte e cioè ad eventuali contromisure per la censura effettuata da YouTube.

La contromisura principale per rendersi conto della mancanza dei propri commenti su YouTube è ovvia e semplice, ossia effettuare sempre, nel caso di commenti che reputassimo importanti, uno screenshot dello schermo dello smartphone o dello schermo del pc.

Per renderci conto invece dell’avvenuta censura si potrebbe procedere in questo modo.

1) Postare un commento tramite il nostro account, utilizzando il proprio smartphone o un computer con un browser qualsiasi. Copiare le parole esatte del titolo del video in questione.

2) Successivamente, utilizzando un pc una VPN un browser diverso dal primo (ad es. Mullvad browser per Windows o un altro programma specifico ed incentrato sulla privacy) e senza effettuare il login su YouTube, visualizzare nuovamente il video in questione tramite il suo titolo esatto, verificando la presenza (o l’assenza) del proprio commento.

Ovviamente, la migliore soluzione per evitare le censure su YouTube è identica per altri contesti simili. E cioè evitare il più possibile di usare tali piattaforme. Lo so, potrà sembrare banale, ma dato il largo utilizzo che se ne fa, il richiamo all’azione più semplice è d’obbligo.

È necessario tenere sempre bene a mente che a prescindere dalle impostazioni delle piattaforme medesime e dalle eventuali modalità di censura che esse utilizzino, un canale comunicativo di ampio respiro (in questo caso mondiale) e centralizzato non sarà mai totalmente libero.

Mai.

Michael Jones

3 risposte a “YOUTUBE E LA CENSURA”

  1. Grazie, mi sono presa tempo per leggerlo, estremamente interessante, permette di approfondire il condizionamento nella comunicazione social, le sue , scusa il termine “perversioni”, le censure dei commenti ( grave a meno che non siano commenti violenti ) soprattutto la creazione attraverso il canale youtube di una persona che diventa opinion leader, pertanto ritenuto autorevole. Questo rende difficile la formazione di un pensiero autonomo e soggettivo. Grazie 🙏🐈‍⬛

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    1. Buonasera e grazie per aver letto l’articolo 🙏 Concordo con il tuo pensiero, anche perché YouTube credo sia uno degli esempi più lampanti di come la censura possa essere quasi invisibile (come ha scritto il nostro autore) per fare in modo che le persone non se ne accorgano

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